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VERSO I 50 ANNI DALLA DOC

Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg: crescono volumi e valori, in Italia e nel mondo

Nel rapporto Cirve, il 2018 si chiuderà con una produzione di 92,9 milioni di bottiglie, mentre il valore supera il mezzo miliardo di euro
CONEGLIANO VALDOBBIADE, PROSECCO DOCG, Italia
Crescono volumi e valori nel Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg

Cuore storico e summa qualitativa del mondo Prosecco, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg continua a crescere, in Italia e nel mondo, creando ricchezza in un territorio che si sviluppa su 8.088 ettari (di cui 274 nelle Rive e 108 nella collina del Cartizze, il vertice della qualità delle bollicine venete), divisi tra 15 Comuni, dove nella filiera del vino sono impiegate direttamente 6.245 persone, con un valore totale della produzione che supera il mezzo miliardo di euro. A dirlo i dati del “Rapporto economico annuale 2018”, curato dal Cirve, Centro Studi di Distretto di Conegliano Valdobbiadene e coordinato dall’Università di Padova. E così, alla vigilia del 50esimo anniversario dal riconoscimento della Denominazione (Doc dal 1969, Docg dal 2009), “le stime di Valoritalia per la chiusura del 2018 calcolano una produzione di 92,9 milioni di bottiglie (+1,7% sul 2017) e l’analisi presentata oggi dal Cirve - commenta il presidente del Consorzio, Innocente Nardi - ci inorgoglisce e conferma la nostra visione positiva del futuro. Per una Denominazione, i cui i confini sono gli stessi dalla fondazione, è evidente che la produzione stia arrivando a un limite della sua espansione, ormai quindi è logico mantenere uno sviluppo equilibrato. Ma il grande risultato, che festeggiamo oggi, è la constatazione che il prodotto continua ad essere premiato dal mercato con una crescita a valore, sempre più significativa (+2%, che all’estero arriva al +6,3%) segno che il consumatore, anche straniero, distingue e premia la qualità. Il percorso intrapreso ormai anni fa sta portando i risultati che ci aspettavamo. Il riconoscimento del nostro valore è il modo migliore per celebrare i cinquant’anni della Denominazione”.
Insomma, prospettive rosee, che poggiano su un passato recente solidissimo, visto che il 2017 del Prosecco Docg si è chiuso complessivamente con 91,4 milioni di bottiglie prodotte per un valore complessivo di 502,6 milioni di euro e un prezzo medio a bottiglia di 5,50 euro (valore all’origine). Rispetto al 2016 si tratta di una crescita a valore del + 2% e a volume del +1%. L’aspetto più rilevante è che la crescita del valore sta aumentando da cinque anni senza sosta, il che denota una dinamica del mercato che promette ulteriori sviluppi positivi.
Il valore economico riconosciuto dal consumatore, sottolinea il Consorzio, è l’ultima ricaduta di un progetto strategico che comprende azioni su più fronti. “Innanzitutto, la redazione del Protocollo Viticolo, giunto alla sua nona edizione e l’adesione ad esso della maggioranza delle aziende del Consorzio. Si tenga conto che ormai la produzione proveniente da vigneti gestiti secondo i dettami del Protocollo Viticolo raggiunge l’85%. La strategia consortile abbraccia poi le varie declinazioni della sostenibilità, dalle azioni di risparmio energetico in tutte le fasi di produzione, fino alla valorizzazione del territorio dal punto di vista storico e paesaggistico. In ultimo, ma non certo per importanza, la crescita delle vendite dei prodotti di maggior pregio come le Rive (+5%) e le produzioni biologiche (+30%)”.
“L’ottimo stato di salute della Denominazione è anche riscontrabile osservando la crescita delle case spumantistiche che arrivano a 185, e crescono gli addetti del settore: +10% in vigneto, + 9% in cantina, +3% gli enologi a tempo pieno, +7% il personale amministrativo, e ben + 40% il personale dedicato all’export”, afferma Vasco Boatto, responsabile del Centro Studi di Distretto. “Inoltre, la crescita avviene in uno scenario di ricambio generazionale che vede una forte partecipazione femminile, che corrisponde al 41% dei giovani che entrano nel settore”.
Sul fronte dei mercati, a livello nazionale, spiga il rapporto, il mercato del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore registra la vendita di oltre 50 milioni di bottiglie per un valore di circa 280 milioni di euro. In sostanza la situazione è stabile dal punto di vista del valore e in lieve crescita per volumi. Ma le differenze si registrano analizzando le aree di destinazione e i canali distributivi. Se al Nord il mercato si avvia verso la piena maturità del ciclo di espansione del prodotto, si rileva una dinamica positiva al centro sud dove le vendite aumentano. Le Centrali d’acquisto si stanno dimostrando più ricettive, in cui spicca il ruolo della gdo che infatti sta diventando un canale sempre più rilevante anche per la crescita a valore, infatti la scelta di proporre prodotti di alto livello è sempre più evidente. Inoltre, si evidenzia una crescita molto rapida dell’e-commerce, che se ancora ridotta in termini assoluti, fa pensare a uno sviluppo importante del canale. Ed in particolare (dati Nielsen) nel 2017 il Nord Ovest guadagna il primo posto per volume (+6,6% sul 2016) e a valore (+11,8% sul 2016); segue il Nord Est con una crescita sul 2016 del 6,7% a valore e del 2,6% a volume, ma chi ha accelerato decisamente sono Centro e Sardegna che cresce dell’11,8% a valore e 8,9% a volume, e del Sud che registra un +19,3% a valore e un +17% a volume, che in prospettiva stanno affermandosi come i mercati di ulteriore espansione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. E per il 2018, i dati disponibili arrivano al mese di ottobre, sta confermando la stessa dinamica di crescita.
Sul fronte dell’export, il dato che emerge è che i volumi sono più che triplicati dal 2012, ed il 2017 ha registrato una crescita del +1,6% a volume e del 6,3% a valore. Continuano a crescere i principali paesi importatori europei come la Germania che cresce a valore del +8,4% (è praticamente stabile a volume con oltre 7 milioni di bottiglie), e rimane il primo mercato per le esportazioni europee di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg; seguono l’Austria (+14,5% a valore e + 5% a volume), e il Regno Unito (+38,5% a valore e 35% a volume). Anche gli Usa continuano ad essere un mercato interessante per i ritmi di crescita (+16,4% a valore e +17,8% a volume) e anche se altre destinazioni più recenti hanno registrato una modesta contrazione, rinfranca l’eccezione molto importante di Cina e Hong Kong (+14,3% a valore e +6% a volume) e dei Paesi Africani, più altri Paesi Asiatici (Taiwan, Corea del Sud, Kazakistan, Sri Lanka, Azerbaigian, Georgia, Armenia, Turkmenistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Nepal) che crescono complessivamente del 14% a valore e del 9% a volume.

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