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STORIA E CULTURA

Edoardo Valentini, mito del vino italiano, diventa immortale, nel cuore della Città Eterna

Il 15 luglio inaugurazione del “Parco Edoardo Valentini: Vignaiuolo e cantiniere (1933 - 2006)”, a Roma, con Fondazione Italiana Sommelier (Fis)
ABRUZZO, FONDAZIONE ITALIANA SOMMELIER, PARCO VALENTINI, ROMA, TREBBIANO, Italia
L’annuncio della nascita del Parco Edoardo Valentini nell’evento di Bibenda 2019

Villa Borghese, l’Appia Antica, il Parco degli Acquedotti, il giardino degli Aranci di Parco Savelli: sono solo alcuni dei parchi più belli e famosi di Roma. Ed ora, la Capitale, è pronta a dedicarne uno ad uno dei vignaioli che più di tutti hanno segnato la storia vinicola del suo Abruzzo e dell’Italia, mostrando al mondo la nobiltà e la longevità di vitigni comunemente considerati “popolari” e da vini d’annata, Trebbiano in primis. E così, il 15 luglio, il vice sindaco di Roma Luca Bergamo, ed il presidentre della Fondazione Italiana Sommelier (Fis) Franco Maria Ricci, insieme a Francesco Paolo Valentini, inaugureranno il “Parco Edoardo Valentini”, tra Viale Giustiniano Imperatore e Via Galba. “Un importante riconoscimento per il grande produttore italiano scomparso nel 2006, un uomo che con il suo lavoro ha saputo erigere nel Gotha della viticoltura mondiale i vini abruzzesi Trebbiano, Montepulciano e Cerasuolo”, spiega la Fis.
“Avere ottenuto la targa toponomastica dedicata ad Edoardo Valentini rappresenta un momento importante per il vino italiano. Con l’intitolazione del Parco ad uno dei più grandi vignaioli del nostro Paese - sottolinea Ricci - le Istituzioni mostrano la giusta attenzione nei confronti di un settore che sta rendendo grande l’Italia nel mondo. Abbiamo portato avanti con convinzione questa richiesta, insieme a Francesco Paolo Valentini, e la nostra istanza ha trovato casa a Roma, grazie alla sensibilità mostrata dall’Amministrazione”.
Un riconoscimento a chi ha scritto alcune delle pagine più belle della storia del vino d’Abruzzo ed italiano, dedicando la sua vita ed il suo lavoro nella cantina di famiglia - le cui origini affondano nella terra madre di Loreto Aprutino, in Provincia di Pescara, fin dal 1650 - alla valorizzazione di vitigni all’epoca ancora poco conosciuti, diventando uno dei produttori simbolo del vino “artgianale”. Il cui nome, ora, diventa immortale, nel cuore della Città Eterna.

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