02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

ESPRESSO.REPUBBLICA.IT

Tempo di Novello, vino controverso ... Il 6 novembre si parte con la commercializzazione del Novello, il vino che divide il mondo degli enoappassionati. Freschezza e prezzo contenuto sono la formula del suo successo, ma da più parti si sottolinea la necessità di una maggiore attenzione alla qualità dell’uva e a una macerazione carbonica al 100 per cento.
È un rito di passaggio tra l’autunno e l’inverno: il 6 novembre si parte con la commercializzazione del Novello. Un vino che divide il mondo degli enoappassionati, perché se il 49% dei buongustai (almeno di quelli che navigano in internet) aspetta questa data per accaparrarsi la propria bottiglia, il 51% invece non ne vuol sapere, preferendogli i vini ottenuti con metodi tradizionali.

Le vostre opinioni sul Novello

I dati sono il risultato di un sondaggio di Winenews a cui hanno risposto quasi 1400 utenti.
Chi beve Novello lo fa perché lo sente come elemento essenziale della tavola di novembre (54%) al pari di funghi, castagne e olio nuovo; oppure semplicemente perché lo trova piacevole (25%) e perché è un’abitudine “rituale” (21%) un po’ come il panettone a Natale o l’uovo di cioccolato a Pasqua. Chi non lo ama è di solito inflessibile, come dimostrano i gruppi nati su Facebook (Novello? No, grazie)
C’è poi chi auspica una “rifondazione novellista” nel senso che non condanna il Novello in sé, ma auspica una produzione corretta, ossia macerazione carbonica al 100 per cento senza operazioni furbe di aggiunta di vino vecchio e/o rimasto invenduto a un 50 per cento di Novello (la legge lo consente).
Il Novello in generale piace, specie al pubblico di giovani enoamanti: freschezza e prezzo contenuto sono la formula magica. E per esaltarlo è stato anche disegnato un calice ad hoc.
Quindi dal 6 novembre via alla vendita nelle enoteche e nella grande distribuzione, con anticipo rispetto al fratello maggiore Beaulolais Nouveau che sarà nelle brasserie d’Oltralpe, come da tradizione, solo dal terzo giovedì del mese.
Ottanta sono le etichette monovitigno del Novello: dal Merlot al Barbera, dal Primitivo al Nero D’Avola, e poi ancora Aglianico, Corvina, Refosco, Cannonau, Marzemino, Montepulciano, Cabernet, Teroldego ecc. per un totale di circa 9 milioni di bottiglie (sfornate da 236 produttori per un fatturato presunto di 42.303.622 euro).
Si tratta solo dello 0,15 per cento della produzione vinicola made in Italy, quindi in un certo senso una produzione di nicchia, eppure a prezzi alla portata di tutti visto che il costo medio è di 5 euro. Non stupisce quindi che sia la scelta specie dei giovani e delle famiglie.
“Come tutti i prodotti esiste quello buono e quello pessimo” dice Ernesto Gentili co-curatore col collega Fabio Rizzari della Guida ai Vini d’Italia dell’Espresso. “Ottenuto da uve non troppo mature (per un basso grado alcolico) ha profumi fermentativi e un gusto che ovviamente dipende dalla qualità dell’uva. Che deve essere non necessariamente la migliore, ma sicuramente sana proprio per il modo in cui viene fatto”.
Il Novello in Italia è apparso nel 1975, quando Giacomo Tachis, enologo dei Marchesi Antinori, decise di provare il sistema della macerazione carbonica che i francesi usavano dagli anni Trenta.
Dopo 35 anni continua ad essere un vino controverso. Eppure se ben fatti i novelli possono regalare grande piacevolezza. Sono semplici, elementari e di grande bevibilità. Certo non possono avere la complessità e ricchezza di un vino prestigioso ma nella loro prevedibilità sta il pregio.
Allora perché tanti pregiudizi? Le famiglie e i giovani lo acquistano e apprezzano, ma non ne esistono degustazioni di un certo livello, né tanto meno menzioni nelle guide. “Forse la stampa specializzata dovrebbe abbandonare certi atteggiamenti snobistici - conclude Gentili - capirne il potenziale, la sua immediatezza che fa avvicinare al mondo del vino anche i meno esperti e caso mai insistere sull’utilizzo di uve di qualità e sane”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su