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IL MONDO

Cibovino. Rossi da tappeto rosso ... Bottiglie piemontesi e toscane fra le migliori etichette dell’anno ... Standing ovation per quattro vini: il piemontese Barolo Cannubi Boschis 2008 firmato dai fratelli Sandrone di Barolo (Cuneo); il trentino San Leonardo 2007 dei marchesi Carlo e Anselmo Guerrieri Gonzaga, alla guida dello loro Tenuta San Leonardo di Avio (Trento) e i due toscani: Boigheri superiore Grattamacco 2009 di Claudio Tipa, proprietario dell’omonimo Podere di Castagneto Carducci (Livorno), e il Bolgheri Sassicaia 2009 prodotto nella Tenuta San Guido del marchese Nicolò Incisa della Rocchetta (sempre a Castagneto Carducci), tra i vini più famosi del mondo. Ecco a voi il poker di etichette che emerge dall’incrocio delle guide enologiche 2013, realizzato, come tradizione, da WineNews, sito supercliccato del mondo del vino, creato e diretto da Alessandro Regoli. Ce ne vuole per mettere d’accordo i critici dei Vini d’italia de L’Espresso, I vini di Veronelli, Bibenda e Slow wine (per quanto riguarda la categoria dei ”grandi vini”). Ed è forse il momento, per guide e critica ”di individuare il più possibile parametri condivisi e comuni, per arrivare ad almeno 50-100 vini, che, per tutti e nel tempo, siano davvero rappresentativi dell’Italia del vino”, sottolinea Regoli. Nell’attesa i quattro grandi rossi hanno evidentemente quella marcia in più che ha messo d’accordo tutti. Dei quattro campioni, tre sono frutto di vitigni internazionali, sempre sulla cresta dell’onda, mentre il Barolo è espressione del valido binomio vitigno autoctono-territorio. Per quanto riguarda in particolare la guida di Slow wine, se si punta l’attenzione sulle etichette più in linea con la filosofia della chiocciolina (massimo riconoscimento), emergono due vincitori: il mitico Passito di Pantelleria Ben Ryè 2010 di Donnafugata e l’Amarone Valpolicella Classico 2005 di Bertani.

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