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IL VELINO

Che gli americani amino il wine & food italiano non è una novità. Ma che questa passione sia cosi’ forte come quella raccolta da Eataly, il wine & food store ideato da Oscar Farinetti, tra la 23rd Street e la 5th Avenue di New York, nel cuore di Manhattan, è sorprendente. Tra newyorkesi e turisti, tra carni italiane, pani e focacce preparate sul posto, come la mozzarella e la pasta fresca, tra pile di Parmigiano e Trentingrana, tra prodotti di design di Bialetti e Alessi (solo per dirne alcuni), tra banconi dove si degustano salumi e formaggi, ristoranti dove si può mangiare la pasta fresca preparata pochi metri più là o le specialità di carne del “Manzo”, tra selezioni di prodotti che vanno dall’olio extravergine di oliva all’aceto balsamico, dal pomodoro italiano alle bottarghe siciliane e sarde, in una nuvola costante di profumi, passano ad Eataly tra le 7.000 e le 15.000 persone al giorno, per un’impresa che, da agosto, ha dato lavoro a 530 persone e non è ancora a pieno regime. E se il fatturato complessivo non è ancora stimabile, spiega a WineNews, Joe Bastianich che, con la madre Lidia, è uno dei nomi più importanti della ristorazione americana (e produttore di vino in Friuli e in Toscana), entrambi soci di Eataly New York (insieme a Farinetti e allo chef Mario Batali), le cifre che riguardano l’enoteca sono impressionanti: vendute dalle 350 alle 500 bottiglie al giorno, per un giro d’affari di 250-300.000 dollari a settimana, con 9.000 bottiglie che ruotano sugli scaffali. Una vera e propria “bomba atomica” dei sapori del Belpaese in una delle capitali commerciali più importanti del mondo. “E non c’è solo il cibo italiano - aggiunge Joe Bastianich - ma anche il cibo di qualità visto con gli occhi degli italiani, perchè facciamo anche una grande ricerca di prodotti di qualità, dai formaggi alla verdura, dal latte agli yogurt, che vengono prodotti vicino a New York”. Ovvero, l’esportazione non solo del prodotto, ma anche del know how, dello stile e della sensibilità italiana per il gusto. “Il cibo italiano è il primo cibo etnico per gli americani - dice Lidia Bastianich, un’autorità della cucina italiana in Usa, che ha diffuso con i suoi locali e i suoi tv-show dedicati al cibo - al punto che, nella fase più acuta della crisi economica, i vini e il food del Belpaese sono quelli che hanno tenuto meglio e hanno ricominciato a crescere prima, con un consumatore sempre più affamato di sapere, oltre che di sapore, e sempre più orientato alla qualità”.

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