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Il Venerdi Di Repubblica

Nome francese per uno spumante trentino. Che piacerà soprattutto ai giovani - Specializzati in bollicine. Molto “Charmant” - Un nome sbarazzino, Charmant. Non è un’etichetta francese ma trentina, della Cesarini Sforza, che è nella storia degli spumanti italiani. Uno dei metodi di spumantizzazione in autoclave, derivato dallo Charmat (ecco il gioco di parole) porta la sua firma. Nata nel ’74, l’azienda ha sempre prodotto solo Spumanti e, per il 60%, con il metodo classico (Trento Doc), anche millesimati. Specializzazione in bollicine, dunque. Da qualche tempo il marchio è passato di mano. Oggi fa capo a una joint venture tra la Fratelli Rinaldi di Bologna (distribuzione capillare) e la Cantina La Vis (800 conferitori, staff tecnico di prim’ordine, ammirevole filosofia della qualità).
Il nuovo Spumante è ottenuto da uve Chardonnay (vigneti sulle pendici della Val di Cembra) con un piccolo contributo di altre varietà di uve bianche aromatiche. Il processo di spumantizzazione è volutamente breve, la permanenza sui lieviti 3 mesi, la pressione in bottiglia (4 atmosfere) infierore al consueto. Il perlage offre un bouquet fragrante di frutti estivi. Gusto vivo e piacevole, buona e armonica struttura. Piacerà soprattutto ai giovani, come aperitivo ma anche a tutto pasto. Torino: Maison du vin; Bologna: Enoteca italiana. Sugli 8-9 euro. CHARMANT 2002, Cesarini Sforza, Ravina di Trento.

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