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Il Venerdi Di Repubblica

La bottiglia - A Firenze tra vigne e restauri, l’architetto fa buon vino… Coltivatore per passione, Matteo Baroni produce un rosso nato da Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot. Ci è piaciuta l’etichetta, ci ha incuriositi il nome (il suffisso “aia” è ormai quasi una garanzia), ci è piaciuto il vino. Che non è ipermuscoloso, ma ha struttura e profondità. Non vuoe stupire con effetti speciali, ma cattura con la pulizia aromatica e la fragranza. Si porge con naturalezza, eleganza, giusta persistenza. Un bel rosso, insomma, nato da Sangiovese (50%), Cabernet Sauvignon (40) e Merlot (10). Per tornare all’etichetta raffigura un pastore etrusco con un bue maremmano. L’ha disegnata quando era a scuola Matteo Baroni, il produttore. Oggi fa anche l’architetto e cura con la stessa attenzione il vigneto e il restauro delle case rurali della Fattoria delle Fornacelle. Una passione, il vino, ereditata da papà Emilio, che era ottimo amico di Giacomo Tachis. Si spiega allora la serietà, il rigore. Si capisce perché delle circa 10 mila bottiglie annuali di Valicaia, Matteo ne proporrà meno di un terzo della vendemmia 2002. A proposito, il nome è un toponimo, non una turbata: nella tenuta esiste il Poggio della Valicaia. Citazione meritata per i consulenti: enologo Gianfrancesco Paoletti, agronomo Valerio Barbieri. La bottiglia 2001 ... sui 18-20 euro.

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