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Il Venerdi Di Repubblica

La vecchia palude dell’Agro Pontino bonificata col rosso ... Missione compiuta, sui 120 ettari dei Casale del Giglio. A 21 anni dal varo del progetto, il panorama è chiaro e i risultati premiano lungimiranza e ambizione. Fu la famiglia Santarelli a d affidare ad un pool scientifico di alto valore il compito di individuare vitigni, sistemi di coltivazione, metodi di vinificazione ottimali. Siamo in Lazio, o meglio in quell’Agro Pontino che fino alla bonifica degli anni Trenta, era solo palude e zanzare. Il responso del pool: puntare su vitigni internazionali. E infatti grandi risultati danno in più prestigiosi cavalieri erranti: Chardonnay, Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah (57 varietà coltivate). Grazie alla bravura dell’enologo Paolo Tiefenthaler oggi apprezziamo una dozzina di buone etichette, e sono sia cultivar in purezza che assemblaggi, come per il docle Aphrodisium (Viognier, Fiano, Greco, Petit Manseng) che regala interminabili suggestioni. L’ammiraglia della casa è il Mater Matuta, bel nome per un rosso solenne, da Syrah (85 per cento) e Petit Verdot. A noi piace molto anche questo Madreselva (quote pari di Merlot, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot): rubino scuro, intensità di bouquet (dal cassis alle ciliegie, alle spezie), fresco, profondo, potente ... Sui 14-15 euro.

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