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Il Venerdi Di Repubblica

Tra Zoff e Verdi, dal bianco friulano si leva una Sonata ... Il cognome e Zof, una sola effe. A domanda rispondo che sì. Il ceppo è lo stesso di Dino Zoff, portierone e poi ct della Nazionale, ma non si sono mai conosciuti. L’azienda Zof nasce nel 1985 a Como di Rosazzo per iniziativa di Alberto e di sua moglie Angela.
Quando il figlio Daniele diventa enotecnico (scuola di Cividale), gli cedono il bastone del comando. Compito non facile: come in molte realtà friulane, il vigneto è un mosaico di uve, bianche e rosse, per altrettanti vini. Daniele ci sa fare e ha un bel punto di riferimento: “Considero Donato Lanati il mio maestro” dice. A ogni vendemmia non è agevole scegliere il vino più riuscito. Tra i rossi: Schioppettino, Pignolo e Merlot. Tra i bianchi: Tocai Sauvignon o Pinot grigio. O questo Chardonnay (85%) e Sauvignon, vinificato e maturato in barrique, affinato poi in vetro.
È ora sul mercato l’annata 2004. Bella veste luminosa, bouquet ampio e raffinato (fiori e frutti bianchi), freschezza al palato, dove sapidità e volume si fondono in armonia. C’è anche un’etichetta di ispirazione musicale: Va’ pensiero (un buon rosso da Cabernet Sauvignon, Merlot e Schioppettino), battezzato così perché in fotografia nonno Zof somiglia a Giuseppe Verdi. Il Sonata si trova a Milano da Wine Storm a Legnano (Milano) da Spirito di Vino, sui 15 euro.

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