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Il Venerdi Di Repubblica

Chi, in Puglia, ne fa una questione d’etichetta. Vini ottimi ma spesso senza marchio. Ora, però, le cose stanno cambiando, Come dimostra un’azienda di Andria ... In tema di vacanze, la Puglia è in primo piano: per le sue coste, per le sue masserie. E il turista nota che sia la cucina di mare sia quella di terra sono come innalzate dai vini locali. Qual è la novità, direte. È che finalmente, dove fino a pochi anni fa c’erano le brocche con “il nostro vino”, sono aumentate in maniera esponenziale le bottiglie. Ora, etichette di valore raccontano i passi da gigante della nuova enologia.
Buon esempio l’azienda di Giancarlo Ceci, ad Andria. Vecchia (dal 1819) e moderna per filosofia di produzione. Giancarlo, laureato in agraria, da una ventina d’anni ha convertito le colture (vigne, olivi, ortaggi) al biologico, con il marchio Agrinatura. Per il vino, con Lorenzo Landi, ha pianificato la specializzazione dei vigneti indirizzandola alla qualità.
Uve indigene, soprattutto, ma anche Chardonnay (due versioni, una è vinificata in barrique e si chiama Pozzo sorgente) che in Puglia dà risultati notevoli. Ci è piaciuto molto il rosso Parco Marano, ottenuto da Uva di Troia in purezza. Affinato a lungo (legno piccolo, inox, vetro), bella intensità di colore e di bouquet, gusto ricco e suadente, pulito, di grande piacevolezza e persistenza. A Roma all’Antica enoteca Manzoni, a Giugliano (Napoli) da Ciao Vino, sui 13 euro. (arretrato de Il Venerdi di Repubblica del 1 settembre 2006)
Autore: Gianni e Paola Mura

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