Recioto, un dolce controllato. Ma se lo conosci lo ami ... Una piccola azienda della Valpolicella usa le stesse uve per produrre il celebre Amarone e questo rosso, da relax... Una piccola azienda familiare, in Valpolicella. Di una bella famiglia: giovanissimi nonni. Odino e Pia, poi Alberto, tecnico agrario, e la moglie Mara, che cura l’amministrazione (e organizza la giornata di quattro bambini piccoli). Casa e cantina in un convento dei ‘600 restaurato con rispetto. Vigneto specializzato, con le varietà canoniche (Corvina, Rondinella, Molinara) per produrre Valpolicella, Amarone e Recioto. Ad Alberto, quando parla di Recioto, brillano gli occhi: “È il nostro simbolo dell’ospitalità. A farlo, ci si mette il cuore. Chi lo conosce lo ama”. Tutto vero, ma mentre l’Amarone (che la leggenda vuole nato dall’errore di un cantiniere) è diventato star mondiale, il dolce Recioto, che usa le stesse uve passite, risulta meno considerato (almeno dal mercato). Probabilmente ha ragione Alberto: per apprezzare il Recioto bisogna conoscerlo. Ecco la vendemmia 2003 (nel 2002 e 2004 non è stato prodotto). Colore rubino profondo, bouquet variegato con mille sfumature di frutti, fiori, confetture, spezie. Sapore ampio e caldo, elegante. La dolcezza è controllata, l’armonia avvolgente. Più che da dessert, o da formaggi, da relax con amici. A Bergamo all’enoteca San Tommaso, a Ercolano (Napoli) da Viva Lo Re, sui 18 euro la bottiglia da mezzo litro.
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