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Il Venerdi Di Repubblica

Se la qualità di un bianco si attesta sulla linea del Piave ... Assistiti dal padre, i fratelli Barollo dal 2001 producono ottimi vini, come questo Chardonnay Attenti a quei due, Marco e Nicola Barollo. Sono entrati da poco nel mondo del vino, determinati a starci e in ruolo non da comprimari. Ci sono entrati per lucida scelta, pur sapendo poco o niente di campagna e di cantina, con la certezza di saper imparare.
L’uno laureato in economia, l’altro in scienze politiche, nel 2001 hanno avviato l’azienda vitivinicola a Preganziol, in territorio Doc Piave: 28 ettari di vigneto specializzato. Un progetto “alto”: massimo rigore su qualità e quantità delle uve, saggezza in cantina, uscita dei vini solo quando sono pronti e a posto (non quando vuole il mercato). Assistiti dall’esperienza di papà Alfredo (commerciante nel settore per 50 anni), e dall’abilità dell’agronomo Mauro Nosi e degli enologi Mario Barbieri e Carlo Corino. Più che incoraggianti le prime etichette, dal Merlot al Pinot grigio al taglio bordolese Frater.
A noi è piaciuto molto questo Chardonnay del 2003. Macerazione a freddo, pressatura dolce, fermentazione e affinamento in barrique d’Allier, lungo soggiorno in vetro. Eccolo nel bicchiere: magnifico punto di giallo dorato, fascinoso bouquet (fiori bianchi, agrumi, frutti esotici, burro, vaniglia), avvolgente il sapore, velluto caldo e morbido, di bella persistenza. A Padova da Godenda, a Bologna all’Enoteca Italiana, sui 15 euro.

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