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Il Venerdi Di Repubblica

Quelli che, in onore del padre, hanno steso il Ferrari ...  Non ha base, ma fondo convesso, la Chardonnay Riserva che i fratelli Lunelli hanno dedicato al loro grande “papà”... Bottiglia speciale per la forma, per il contenuto, per il destinatario primo del brindisi. Cioè Bruno Lunelli, papà di Franco, Gino, Mauro, Giorgio, Carla, più noti come fratelli Lunelli, in arte Ferrari. Un nome fortunato, che ovunque richiama la Formula Uno e lo Spumante trentino metodo classico. Fu Giulio Ferrari il gran maestro (1902) delle bollicine nostrane. Nel 1952 la vendita a Bruno Lunelli.
Dalle 8800 bottiglie di allora siamo passati a 4,5 milioni. Se era giusto dedicare al fondatore una Riserva fuoriclasse (la Giulio Ferrari) così, è ancora più giusto ricordare il baffuto, atto, diritto Bruno che ha indicato ai figli la strada. Ecco la bottiglia che gli dice grazie e cincin. Non ha base ma fondo convesso, sta solo coricata o nel secchiello del ghiaccio. È una Riserva, Chardonnay dei migliori vigneti, vendemmia ‘95, degorgiata dopo 11 anni. “La migliore annata del secolo scorso” per i Lunelli. Solo 3600 bottiglie. “Una creatura una tantum, a papà piacerebbe”. Piace molto anche a noi. Raffinato, paglierino squillante e mille collane di bollicine, bouquet a tutto raggio (fiori, frutta, nocciola, tostatura), sapore concreto. A Milano da Peck, a Roma da Trimani, sui 90-100 euro.

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