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Il Venerdi Di Repubblica

Dal tacco d’Italia un Negroamaro di tradizione millenaria ... La Duca Guarini, azienda salentina antichissima (la tenuta risale al 1065), punta sulle varietà locali. Come questo rosso... È il tacco dell’Italia, il Salento (per esteso la Puglia). Enologicamente parlando, è lo zoccolo duro per molti vitigni antichi, che forse solo qui potevano essere portati avanti nonostante periodiche crisi o mode momentanee. Guardiamo con ammirazione a un’azienda di nobile e antichissima storia, La Duca Guarini di Scorrano. Provenienti dalla Normandia, hanno terre in Salento dal 1065.
In questi mille anni scarsi si trovano crociati e cavalieri, poeti e uomini di legge, ma anche illuminati signori della terra. Nella grande tenuta (olivi, ortaggi, ovini) circa 70 sono gli ettari a vigneto, dedicato in gran parte alle varietà indigene. L’ultima generazione dei Guarini (Giovan Battista, Anna, Fabrizio e Januaria) continua l’impegno del padre Carlo. E valorizza al meglio, con l’enologo Giuseppe Leuzzi-Pizzolante, i tradizionali Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera.
Tra le bottiglie, segnaliamo un bianco «forestiero», il Sauvignon Murà (in etichetta l’autografo italianizzato dl Gioacchino Murat). Tra i rossi, il voto più alto va al Tenuta Piutri, Negroamaro in purezza: profumi quasi masticabili, speziato, asciutto al palato, di bella armonia. A Cusago (Milano) da Cassano, a Roma da G.P.& Barimport, a Lecce all’enoteca Centro Liquori, sui 7-8 euro.

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