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Il Venerdi Di Repubblica

Chi, sulla via della seta, ha trovato un rosso molto elegante ... Così l’industriale tessile Michele Alois ha scelto di fa il “contadino” nel Casertano. Producendo etichette pregiate... Negli anni del boom industriale c’è stato in Italia un Funesto spopolamento delle campagne. Ora incontriamo un industriale della seta che non vedeva l’ora di Fare il contadino. Michele Alois (nome di origine francese, ma la famiglia dal ‘500 vive tra Napoli e Caserta) ha ereditato “per li rami” la passione per la terra, la vigna, l’aria aperta. “È proprio fissato” dice il figlio Massimo, che però gli dà una mano (oltre che curare l’industria tessile con il fratello Gianfranco).
Michele ha cominciato nel 1992 da un fazzoletto di terra (un ettaro, ora sono 14). Ha piantato i vitigni tipici più antichi e ha tentato di fare il vino da solo, ma ben presto, per il suo progetto di qualità, si è rivolto ai migliori esperti. Se la nuova attività era nata come gioco, o come hobby del cuore, i risultati parlano di realtà ammirevole. Si degustano con piacere la Falanghina Caulino, il Pallagrello bianco Caiati, il rosso Campole (Aglianico 80 per cento e Casavecchia) vinificati in solo acciaio. Più di tutti ci è piaciuto il Casavecchia in purezza, di nome Trebulanum.
Affinato 12 mesi in barrique, colore intenso, scuro scuro, profuma di frutti neri e spezie gentili. Al palato è ricco e generoso, lunghezza. A Roma da Costantini, piazza Cavour, a Napoli all’Enoteca Partenopea, sui 18 - 19 euro.

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