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Il Venerdi Di Repubblica

Da Vancouver a Montalcino per un “Banditone” ... I coniugi Màté, venuti dal Canada, producono sui colli senesi un rosso dal sapore avvolgente. E voluminoso... Quando uno fa lo scrittore e la moglie la pittrice, può vivere dove vuole. Ma “Montalcino è il posto più bello del mondo” e qui si sono fermati, 12 anni fa. Lui è Ferenc Màté, scrittore di origini ungheresi (The Hills of Tuscany), lei Candace, canadese. Abitavano a Vancouver ma la nostalgia della vecchia Europa li ha portati a scoprire le vigne. “Quando ci vivi, viene naturale fare il tuo vino”.
I compiti sono più o meno divisi: Ferenc lavora la campagna, Candace cura la cantina, il figlio Peter dà una mano. Nella proprietà di 28 ettari, poco più di 6 sono coltivati, con 4 varietà diverse: Sangiovese da Brunello, Cabernet Sauvignon. Merlot e Syrah che, piantati nei siti più adatti, danno vini in purezza e un uvaggio, Albatro (da San giovese e Merlot). La mano enologica è di Roberto Cipresso. L’etichetta della settimana riguarda il Syrah Banditone.
L’accrescitivo è azzeccato: il vino dà un’idea di concentrazione e ricchezza. Colore intenso, profumi vellutati e caldi di frutto (ciliegia nera in particolare), screziati da refoli balsamici. Sapore voluminoso, carnoso, espansivo, avvolgente. A Montalcino alle enoteche La fortezza e L’osticcio, a Roma da Trimani, sui 35 euro.

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