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Il Venerdi’ Di Repubblica

Un sorso che sa di Sicilia, anzi due: uno rosso e uno bianco ... Il marchio simbolo dell’isola arricchisce la sua offerta con calanìca, un’etichetta che vale doppio... Il battesimo degli ultimi due nati della Duca Salaparuta è stato
celebrato al Vinitaly di Verona.
Nome: Calanìca (da calanche,
rocce forgiate dall’acqua
e dal vento). Un bianco e un rosso
che vanno ad arricchire
un ventaglio già quasi completo
di un marchio sinonimo di Sicilia.
Da quasi due secoli: 1824, prima
pietra, primo Corvo rosso.
La grande azienda (dieci milioni di bottiglie), ora controllata dalla Ilva di Saranno e diretta da Carlo Casavecchia. ha sempre interpretato il ruolo di protagonista del vino isolano, rinascimento compreso. Varietà autoctone come il Nero d’Avola, Inzolia. Grillo e Neretto Mascalese. Tutti, e per tutti, un sorso di Sicilia verace, i due ultimi vini hanno
impronta internazionale: il rosso ha base Nero d’Avola, ma accoglie un 40 per cento di Merlot, mentre questo bianco aggiunge all’lnzolia un 40 per cento di Chardonnay. Non vede legno e punta sulla freschezza: bouquet floreale e fruttato, ha gusto vivo, giovane, piacevole. Prezzo invitante: sotto gli 8 euro. A Milano da Ronchi, a Palermo da Vinoveritas.

Calanìca bianco 2008

Duca di Salaparuta

Casteldaccia (Palermo)

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