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Il VenerdÌ Di Repubblica

Più sapore e meno alcol: l’Italia è unita nella previsione ... Da Nord a Sud, alcuni tra i più celebri produttori annunciano quali saranno le caratteristiche della produzione di quest’anno: bianchi e rossi avranno gradazioni basse, ma si distingueranno per profumo ed eleganza... Bisogna tenere le dita incrociate per altre due settimane e pregare che non ci siano piogge prolungate, ma una previsione sulla vendemmia 2010 si può fare. Secondo Roberto Cipresso, winemaker, darà vini “eleganti, fini, borgognotti”. Cioè ricchi di profumi più che l’alcolicità, con una gradazione più bassa rispetto ai 14 e rotti gradi (anche certi bianchi) delle annate più recenti. Abbiamo chiesto il punto, per la loro regione, a Maurizio Zanella (Lombardia), Paolo Galli (Veneto), Alois Lageder (Trentino Alto Adige), Filippo Felluga (Friuli Venezia Giulia), Elisabetta Vallania (Emilia Romagna), Carlo Ferrini (Toscana), Marco Carpineti (Lazio), Ampelio Bucci (Marche), Marcello Zaccagnini (Abruzzo), Francesco Domini (Puglia), Vito Paternoster (Basilicata), Eleonora Rallo (Sicilia) e Antonello Pilloni (Sardegna): sono tutti produttori o enologi, abituati a vivere nelle vigne. Le risposte sono unanimi: è stata una stagione anomala rispetto alle ultime, che però erano eccezionali (per la gran calura) rispetto a un secolo di tradizione. Ecco perché si può parlare di annata normale (che non significa banale o negativa), di un ritorno al passato. Da tre a cinque stelle, molti collocano il 2010 fra 3 e 4, meglio solo in Emilia,Puglia e Sicilia. La qualità delle uve è ovunque buona: inverno lungo ma non freddo, con un ottimo agosto a compensare le mgagne dovute alle abbondanti piogge di primavera. Le altissime gradazioni erano dovute a stagioni molto siccitose. Questa, più equilibrata, accontenterà i bevitori che ai vini muscolosi preferiscono quelli agili, che amano l’eleganza più della potenza. Per la qualità, si calcola un 15-20 per cento in meno. Il calo non è dovuto solo ai capricci del clima e alle malattie (oidio, peronospora) che, con le grandinate, hanno colpito alcune zone: per arginare la sovrapproduzione, la Cee ha stanziato 1.300 euro a ettaro per chi tagliava tutti i grappoli entro giugno. La potatura definitiva riguarda circa novemila ettari.

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