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Il VenerdÌ Di Repubblica

A Londra il Cartizze sfida lo champagne ... Ora, sugli scaffali di Harrods, lo spumante di punta della produzione Conegliano Valdobbiadene ha un posto accanto alle bottiglie francesi. Prossimo obiettivo: conquistare anche i negozi di Parigi... Treviso. Nell’Alta Marca trevigiana, sulle colline tra le Dolomiti e l’Adriatico candidate a diventare patrimonio dell’Unesco, hanno già dissotterrato l’ascia di guerra. I centosessanta produttori di prosecco superiore Conegliano Valdobbiadene Docg hanno infatti deciso di sfidare le grandi marche di champagne: Davide contro Golia. In vista di Capodanno, la battaglia delle bollicine ha avuto l’avvio sul terreno neutro da Harrods, i grandi magazzini più famosi di Londra, ma presto potrebbe estendersi nella stessa Parigi. Di recente Bisol, la storica casa di Valdobbiadene con centoventicinque ettari di vigneti (tre sulla collina di Cartizze), è riuscita infatti a piazzare, sugli scaffali inglesi, i gioielli di famiglia accanto alle bottiglie di Moët & Chandon, Veuve Clicquot, Taittinger e Pommery. Il direttore generale dell’azienda, Gianluca Bisol, non è per nulla intimidito: “Lavoriamo con grande passione affinché Conegliano abbia lo stesso prestigio di Reims, VaIdobbiadene lo stesso fascino di Épernay e il prosecco la stessa notorietà dello champagne”. Come avviene per la regione francese delle bollicine, Bisol disegna la piramide dello spumante: alla base il territorio più esteso, quello del prosecco Doc, trecentocinquantuno aziende tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, a metà i quindici comuni del Trevigiano dove si produce il prosecco superiore e, sulla punta, il Cartìzze, la qualità più pregiata con soli 106 ettari di vitigni sulla ripida collina tra Saccol, San Pìetro di Barbozza e Santo Stefano, suddivisi tra ben 127 produttori. Secondo i dati del consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Docg, le due parti superiori della piramide (Docg e Cartizze) valgono 380 milioni di fatturato e quasi sessantuno milioni di bottiglie (dati del 2009). Coldiretti, poi, registra nei primi dieci mesi del 2010 il balzo record del 21 per cento delle esportazioni di spumante italiano, di cui il Veneto è primo produttore. Sulla Strada del prosecco e dei vini dei colli Conegliano Valdobbiadene (coneglianovaldobbiadene.it), ogni fine settimana vengono organizzate visite in cantina con degustazioni della produzione del territorio, alla scoperta di cibi e storie delle famiglie di viticoltori. Come quella di Silvano Follador. Dieci anni fa, alla morte del nonno, il produttore, allora ventenne, ha ereditato un ettaro e mezzo di vigna sulla collina di Cartizze. Dopo qualche anno di produzione intensa, un giorno ha deciso di convertire l’azienda alla coltivazione biodinamica, minimizzando gli interventi in vigna anche se sapeva che così avrebbe diminuito sensibilmente il numero delle bottiglie. “Mi ero allontanato sempre più dalla terra” dice Follador “per ridurmi a semplice esecutore di cantina. Ora tutto è cambiato: il vino lo faccio con il cuore e con le mie idee, ricerco sapori veri, sinceri, aderenti al territorio, e sono tornato a sorridere alla vita e al mio lavoro”.

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