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Il VenerdÌ Di Repubblica

Dall’olio alla feta. Guardatevi anche dalle sofisticazioni ... Venduto come “olio extravergine di oliva”, spesso è solo “olio deodorato”. Di bassa qualità, costa un terzo. È una truffa sempre più diffusa, in Italia e nell’export. Lo dimostra una serie di blitz della Forestale, che dal 2009 ha costituito una struttura contro frodi e contraffazioni. Si chiama Naf (Nucleo agroalimentare e forestale), ed è dotata di 87 nuclei di polizia agroalimentare. Diretta da Giuseppe Vadalà, ha denunciato marchi anche noti a Genova, Pavia, Firenze e Reggio Emilia. Ecco un campionario delle truffe scoperte in Italia.

L’oro nero. Ovvero l’aceto balsamico. Sono state scoperte bottiglie di “derivati imitativi” a Modena, area della Dop, ma anche in 20 industrie tra Toscana, Veneto, Lazio, Molise, Puglia.

L’oro bianco. Sono le mozzarelle prodotte con latte contraffatto, non di bufala campana dop, ma realizzate con latte di dubbia qualità proveniente da Milano e Novara. Indagano le Procure di Santa Maria Capua Vetere e Campobasso.

Il vino. Contenuto in cisterne, taniche e damigiane senza rispetto dell’igiene, arrivava a una cantina trevigiana e veniva rispedito ad Alberobello (Bari) per la vendita al Sud.

I tartufi neri. Arrivati dalla Romania, sono stati sequestrati tra Ascoli e Pesaro. Si teme siano contaminati e radioattivi e sono in corso analisi.

La stalla degli orrori. A Mondovì (Cuneo) 14 bovini denutriti sono stati trovati in una stalla con altri 34 capi già morti e in stato di decomposizione. I bovini erano pronti per essere macellati.

La feta. Formaggio acquistato in Danimarca come Apetina bianco era stato poi riconfezionato in italia come Feta greca.

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