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Il VenerdÌ Di Repubblica

La bottiglia ... Il Roero: un affare di famiglia ... Il Roero è figlio dello stesso padre di Barbaresco e Barolo: il vitigno Nebbiolo. Madre è la terra, dirimpettaia, dall’altra parte del Tanaro.
Crescere all’ombra di simili mostri sacri è una sfortuna? Può anche essere un vantaggio: sfida, emulazione, confronti sono sempre uno stimolo”, dice Domenico Almondo. figlio di Giovanni che in febbraio. a 80 anni suonati, era in vigna a potare. La loro è un’azienda familiare da sempre: arruolati anche la moglie Antonella e, laurea in tasca, i figli Federico e Stefano. Le prime bottiglie etichettate risalgono agli anni Ottanta. La Docg Roero, dal 2005. tutela anche il bianco Arneis: una delle versioni di casa Almondo. il Briccio delle Ciliegie, esalta profumo e finezza, Il Roero offre tre etichette: il cru Bric Valdiana, la Riserva Giovanni Almondo e questo Roero tout court, che è un ottimo primo passo per capire come si esprime il Nebbiolo sulla sinistra del Tanaro. Intenso nel colore rubino-granato e nel bouquet (composizione di fiori e frutti rossi su sfondo minerale), ha gusto avvolgente e bella armonia tra tannini, alcol e acidità. A Torino da Parlapà, a Roma da Casa Mangiacotti sui 12 euro.

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