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Il VenerdÌ Di Repubblica

I giovani bevono in compagnia: piu cocktail e meno vino ... Secondo una ricerca Nielsen per Federvini il consumo degli under 20 avviene soprattutto nei pub e in discoteca, ma, nel complesso, è in costante calo ... I giovanissimi, tra i 17 e 20 anni, preferiscono i cocktail alcolici rispetto a birra, vino e spumanti. Ma, numeri alla mano, sembrano aver imparato a bere con moderazione. E in compagnia. Questo l’identikit disegnato dalla ricerca I giovani. il consumo di bevande alcoliche .e lo stile mediterraneo, realizzata da Nielsen per Federvini, la Federazione degli industriali del settore enologico. La ricerca, condotta su un campione di novemila famiglie (e oltre 25 mila persone) mette a fuoco il modello dì consumo di bevande alcoliche da parte degli italiani. Che per i più giovani, appunto, è legato al consumo sociale”, nei pub, nei bar e nelle discoteche (superiore a quello al ristorante o in casa), il che spiega come le bevande più consumate siano i cocktail alcolici (21 per cento), seguiti da birra (16 per cento), vino (14 per cento) e spumanti champagne (8 per cento). Il primo bicchiere? In media a 15 anni, quasi sempre legato a un’occasione speciale e a contesti tradizionali e controllati (il 36 per cento per una ricorrenza, il 22 per cento in una testa in casa, il 14 per cento a casa con genitori o parenti). In generale, rispetto al passato, nel Belpaese si beve me no, e meglio: il consumo pro capite continua la sua discesa storica toccando nel 2011, secondo Assoenologi, 40 litri a testa (erano 120 degli anni Settanta). E il 36 per cento degli intervistati è consapevole di seguire, nel bere, uno stile mediterraneo” caratterizzato dal consumo misurato, all’insegna della convivialità e del buon vivere: uno stile di consumo responsabile, la cui conoscenza, come dimostra la ricerca Nielsen per Federvini, è certamente più diffusa nelle fasce di età più mature e in contesti socio-economici più elevati, ma conta anche su una discreta conoscenza da parte dei più giovani (il 37 per cento tra i 25 e i 34 anni, il 31 per cento nella fascia 17-20 anni). Non a caso, l’Italia registra una frequenza minore del fenomeno del binge drinking, lo sballo del sabato sera (fonte Oms), rispetto ad altri Paesi europei. Con questa ricerca abbiamo voluto approfondire anche l’approccio dei giovani verso il consumo” dice Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini, e abbiamo registrato segnali positivi, anche se, certamente, si può fare ancora di più. Crediamo in un approccio positivo, diretto all’educazione verso stili di consumo mediterranei. Riteniamo invece che le politiche proibizionistiche non siano efficaci, anzi generino spesso un effetto contrario a quello voluto, come dimostrano i dati sull’abuso di alcol in quei Paesi europei che le hanno adottate”.

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