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Il VenerdÌ Di Repubblica

La bottiglia ... Nel bicchiere si nasconde una rarità ... Ce ne parlava con entusiasmo Luigi Veronelli. più di vent’anni fa. Grazie a un altro Luigi. Viola, è ancora possibile degustare ed esaltare le virtù del Moscato passito di Saracena. nel Parco nazionale del Pollino: vino più unico che raro, quasi dimenticato, quasi scomparso. Salvato da Viola, per 35 anni maestro elementare, deciso a ridar vita a un prodotto di secolare tradizione. Con l’aiuto della moglie Margherita e dei figli Roberto, Claudio e Alessandro. ha riorganizzato un vecchio e piccolo vigneto. C’è l’uva Moscatello di Saracena, carismatica nel risultato finale, ma ci sono anche Guarnaccia e Malvasia, il cui mosto viene bollito. I grappoli di Moscatello sono fatti appassire fino a dicembre “impiccandoli” come col Torcolato. L’uva è poi spremuta a mano e il mosto-miele aggiunto a quello delle altre due varietà. rinnescando la fermentazione, Il vino riposa fino all’inizio dell’estate seguente. quand’è imbottigliato. Colore oro-ambra luminoso, ha un bouquet d’intensità che stordisce (bergamotto, fichi secchi, albicocche mature, cotogne) e sapore di assoluta ricchezza e spiccata personalità. A Torino da Gallo, a Roma da Trimani, la bottiglia da 50 centilitri sui 39-42 euro.

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