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Il Venerdi Di Repubblica

Un Nebbiolo schietto, austero, identitario (come Giorgio Bocca) ... Il provinciale è il titolo d’un famoso libro di Giorgio Bocca, scritto nel 1991. Ma è anche il nome di questo Nebbiolo, fatto da sua figlia Nicoletta. Che, nei primi anni Novanta, muoveva i primi passi da vignaiola a Dogliani, dov’è il Dolcetto ad esprimersi alla grande. E infatti, da piante vecchie da 40 a 70 anni, coltivate da due lustri secondo i principi della biodinamica, derivano il San Fereolo, solenne e longevo, e il Valdibà, versione fresca di immediata piacevolezza. “Ho imparato dai vicini, sempre con l’idea di trovare la mia interpretazione del vitigno”, dice Nicoletta. Negli anni Duemila arricchisce la gamma con la Barbera Austri, il bianco Costa di Riavole (da Riesling e Gewürztraminer) e il Nebbiolo. “Ho piantato la vigna nel ‘99. quando è nato mio figlio Pietro. Prima vendemmia nel 2004”. Vinificazione tradizionale, senza lieviti e senza controllo della temperatura, affinamento di quattro anni tra botte grande e bottiglia. Questo è il 2008: classico nei profumi, identitario, austero, succoso, schietto, di lunga persistenza. Vi ricorda qualcuno? A Milano da Crespi, a Monselice (Padova) da La Misticanza sui 16 euro.

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