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Il VenerdÌ Di Repubblica

La bottiglia ... Tra i cipressi atti e schietti brilla un rosso motto vivo ... Più che castello, chateau, potrebbero dire i francesi. E potrebbero aggiungere chapeau dopo aver assaggiato i vini. Due soli, rossi, di ispirazione bordolese, e una storia antica. Avete presenti i cipressi che da Bolghen alti e schietti van da San Guido eccetera? Su entrambi i lati del viale delimitano i terreni del Castello di Bolgheri: 130 ettari di cui 50 a vigna, il resto ulivi, seminativo e bosco. Il Castello risale al 1500, allora proprietà dei Conti della Gherardesca. Per vie ereditarie oggi appartiene
ai Conti Zileri Dal Verme. Federico Zileri, laurea in agraria, viticoltura ed enologia, è anche presidente dei produttori di Bolgheri e cura l’azienda agricola, assistito dall’altoatesino Alessandro Dondi. Castello di Bolgheri è l’ammiraglia della Casa, riassume complessità, autorevolezza, aristocratica bevibilità. il Varvara ricorda il nome di un’antenata, la baronessa Wrangel, moglie di Ugolino della Gherardesca, ed è il fratello più giovane: 50 per cento di Cabernet Sauvignon, 30 di Melot, 10 di Syrah e Petit Verdot. Un vino vivo, fruttato, che subito sorride e tende la mano, nitido e appagante al naso e al palato. A Milano da Ombre Rosse, a Roma da Trimani sui 20/21 euro.

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