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Il VenerdÌ Di Repubblica

La bottiglia ... Il rosso è nudo. Come natura lo ha fatto ... Il Salento: una penisola con un centinaio di centri abitati, un milione di abitanti e undici milioni di ulivi. Una quarantina d’ettari coltivati a ulivo comprende anche la tenuta di Francesco Marra, più ventiquattro a vigna dove si privilegiano gli autoctoni Primitivo e Negroamaro.
Già ci lavoravano i nonni, ma Francesco agronomo e laureato in Agraria, è il primo a non vendere tutte le uve ma a riservarne una parte per fare il suo vino. Accade da quando ha scelto la via della coltivazione biologica. Grandi vini e piccoli numeri, per ora, destinati a crescere ma senza compromettere la gestione artigianale. “Sono vini nudi, interamente naturali”, li definisce. Nude, nel senso che rinunciano a nomi di fantasia, anche le etichette. I vini sì chiamano semplicemente (evviva) Primitivo e Negroamaro. Resa per ettaro cinquanta quintali, fermentazione spontanea, imbottigliamento senza filtrazione né aggiunta di solfiti. Il Primitivo è intenso, potente, profondo, ricco di profumi di frutti di bosco (more), di erbe aromatiche e spontanee (menta, violetta). Al palato, caldo e avvolgente. La grandezza della semplicità. A Milano da Isa e Vane, a Vicenza da Luca Rigon sui 24/26 euro.

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