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Il VenerdÌ Di Repubblica

Vino, web e diffidenza: pochi acquisti online il brindisi non è social ... Un vino online lo comprereste?” Se lo domandano le
“ aziende vinicole, i marketplace più potenti, tra questi Amazon e Ibs che in passato hanno provato a
sondare il mercato. Ma sul tema si interrogano anche i consumatori, tra diffidenza e rischio falsi, come riferisce Coldiretti in un documento sull’allarme Italian sounding anche nell’enologia.
Perché se c’è un settore che nell’ecommerce non riesce proprio a sfondare quello è proprio il mercato del vino. Con 44,4 milioni di ettolitri di vino prodotti all’anno, il tasso cli penetrazione delle vendite sul web in Italia non supera lo 0,2 per cento - vanno meglio i concorrenti Spagna e Francia - anche se il mercato, secondo i dati di una ricerca condotta da Tannico.it (enoteca online leader in Italia insieme a Xtrawine e Callmewine) è cresciuto del 30 per cento nello scorso anno. Un’asperità, un’anomalia, un territorio ancora tutto da conquistare se si pensa che la presenza e l’attività delle aziende vinicole online è cresciuta parallelamente agli investimenti fatti per migliorare i siti internet e i canali social. Insomma, se da un lato il biglietto da visita digitale delle aziende si perfeziona - in particolare con la produzione e il piazzamento dei video - dall’altro lo spazio proprietario dedicato alla vendita online non riesce a trovare la formula del successo.
“L’ecommerce è un fenomeno che monitoriamo da dieci anni” spiega Filippo Marini, direttore marketing Marchesi de’ Frescobaldi. Ma è difficile per un produttore singolo avere successo. Per i vini online vige la legge dello scaffale: le persone sono abituate a comprare nella grande distribuzione dove trovano centinaia di etichette provenienti da tutta Italia. Ecco perché anche nei siti di vendita più importanti funzionano solo gli ordini misti”. E aggiunge: “Noi siamo toscani e vendiamo solo vini toscani”. Eppure in casa Frescobaldi le regole del successo online sembrano conoscerle bene. Lo dimostrano i risultati della ricerca condotta da Fleishman Hillard che ha analizzato la presenza e l’attività online delle prime 26 aziende vinicole italiane per fatturato (secondo gli ultimi dati Mediobanca). In fatto di digitalizzazione Compagnia de’ Frescobaldi si piazza al primo posto per il secondo anno consecutivo, seguono Mezzacorona, Masi Agricola, E Antinori e Cavit Cantina Viticoltori.
Per tutti cresce l’attività sui social - sono 19 su 26 le aziende con un profilo Facebook (+ 2 per cento rispetto al 2015); 13 quelle su Twitter (+1 per cento),8 quelle su Instagram - e la produzione di video da pubblicare sui canali YouTube, dove sono 18 le aziende. il dato più rilevante è quello sul design dei siti: una azienda su tre, il 33 per cento di quelle censite, lo ha migliorato nell’ultimo anno. Oltre all’estetica si guarda soprattutto al territorio, con il 53 per cento in più di contenuti riguardanti enoteche, vigne, degustazioni e possibilità di turismo enogastronomico.

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