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Il Venerdì Di Repubblica

La bottiglia … La cantina di Caldaro, nata nel 1906, riforniva la Corte viennese ai tempi di Francesco Giuseppe. Da pochi mesi s’è fusa con la Ernste und Neue e fornisce numeri di tutto rispetto. 680 soci e 480 ettari ne fanno la realtà associativa più grande in Alto Adige. La superficie totale del vigneto è la somma di piccole o piccolissime porzioni, anche meno dì un ettaro, coltivate come giardini. Dal fitto elenco di prodotti (bianchi 45 per cento, rossi 55 per cento) isoliamo volentieri un vino poco noto fuori dai confini regionali, forse per colpa del nome del vitigno: Schiava (in tedesco, Vernatsch). Più conosciuto il Santa Maddalena, che pure proviene dallo stesso vitigno. Fin troppo generoso, una volta: fino agli anni Ottanta si toccavano i 200 quintali di resa per ettaro, ora scesa 75. Vino ideale con i primi caldi: un rosso profumato, moderatamente tannico, di grande bevibilità. Saggiamente in retroetichetta si suggerisce di berlo sui 13/15 gradi. Con che? Con le specialità del luogo (speck, formaggi, carni bianche). Ma non stonerà, ve lo garantiamo, su pizza, porchetta, zuppa di pesce, polpi in umido. Nel bouquet si rincorrono violette e frutti rossi, al palato si sente che non vede legno: fragrante, vinoso, chiusura piacevole con lievi note di mandorla amara. A Bolzano da 1000 e un vino. a Milano da Vino al vino sui 9/10 euro.

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