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LE VIE DEL GUSTO

Tentazioni a cui è un peccato resistere, le grandi etichette diventano “democratiche”. Si afferma la moda del vino al bicchiere e dal mondo della tecnologia arrivano novita’ per “sbicchierare” … Tentazioni a cui è un peccato resistere, bouquet di profumi e colori unici, le grandi etichette diventano democratiche. Si afferma anche nel Belpaese la tendenza, che ha invaso tutto il mondo, di bere la giusta quantità di vino per non rischiare salute e patente e permettere a tutti di avventurarsi alla scoperta del vasto panorama vinicolo mondiale senza stappare e lasciare a metà bottiglie su bottiglie e, in tempo di “austerity”, euro su euro. Dai ristoranti ai wine bar, dalle enoteche alle cantine d’Europa e oltre Oceano, il vino al bicchiere è la scelta di stile più seguita, l’unica che permette di unire il consumo dei vini dei produttori più premiati dalla critica enologica al consumo consapevole e responsabile di vino, a tutela della salute e del rispetto delle norme di sicurezza previste per chi guida.
In Francia, secondo lo studio di ricerca specializzato “Chd Conseil”, ben 9 locali su 10 offrono un ampia scelta di vini di alta e altissima qualità al bicchiere e anche i consumatori degli Stati Uniti stanno dimostrando di apprezzare la degustazione “a costi accessibili”, a partire dalla scoperta degli autoctoni italiani. Ma, come sempre accade nelle storie che dettano i canoni del progresso, l’evoluzione qualitativa della mescita, dal classico bicchiere da osteria al calice di vino di qualità, è possibile solo grazie alla ricerca scientifica e tecnologica, che ha elaborato strumenti che permettono di aprire e conservare perfettamente le bottiglie, mantenendo inalterate tutte le principali caratteristiche che rendono unici i vini delle grandi etichette.
Sull’onda della curiosità enoica e della possibilità di poter assaggiare anche vini altrimenti “inarrivabili” la ricerca tecnologica si è sbizzarrita e l’ultima novità arrivata sul mercato è un dispenser che sposta il fulcro del procedimento dalla macchina al tappo erogatore: si chiama Winefit One e rappresenta la nuova frontiere per i wine dispenser che, con un semplice sistema di erogazione - si stappa la bottiglia, si applica lo speciale tappo e si inserisce nella macchina che immette gas (azoto) - permette di aprire, gestire e conservare contemporaneamente un illimitato numero di bottiglie, in poco spazio. Il sistema wine dispenser è adatto non solo a professionisti del settore, ristoratori, gestori di enoteche, wine bar ma anche ad appassionati del vino, che finalmente possono permettersi il lusso quotidiano di bere i vini delle grandi etichette. Complici l’etilometro e la crisi finanziaria, il consumo del vino al bicchiere da moda, passeggera e con un ciclo di vita effimero, è forse destinato a durare nel tempo, potremmo definirlo “moda utile”, tendenza che si lega all’aspetto salutistico e al giusto consumo del nattare di Bacco.
Tante le ricerche scientifiche che dimostrano come un bicchiere di buon vino a pasto è in grado di prevenire le malattie cardiovascolari, oltre ad avere effetti anti-invecchiamento, anti-infiammatori e persino anti-tumorali, in virtù della presenza del resveratrolo. Vino al bicchiere quindi anche per “curare” e per accompagnare i pasti e le cene di lavoro o in famiglia, per godere e apprezzare tanti abbinamenti eno-gastronomici e ridurre gli effetti del grado alcolico. Promuovere la giusta quantità di vino, un bicchiere a pasto, può influenzare positivamente i consumatori e contribuire a determinare comportamenti sani e rispettosi soprattutto del codice della strada e non solo in chi è alla guida.
Wine News, ma già nel 2007-2008, ha evidenziato il cambio di rotta degli eno-appassionati dovuto all’introduzione delle nuove norme sulla sicurezza stradale: secondo i dati del sondaggio, realizzato insieme a Vinitaly, l’atteggiamento dominante degli eno-appassionati è: “o guido o bevo”. In Italia, da Nord a Sud si registra quasi un coro unanime di winelovers che, per regolarsi nei consumi e stare in linea con i limiti stabiliti dalla legge, ricorrono al consumo al bicchiere: l’unico modo per evitare sgradite sorprese una volta alla guida. Una flessione dei consumi che varia dal 5% fino al più drastico 70%, dove più a rischio sono i templi gourmand nelle piccole località (raggiungibili solo con mezzi propri) piuttosto che quelli nelle grandi città (dove sono presenti i mezzi pubblici).
Nonostante la crisi dei consumi il vino resta saldamente legato alla tradizione alimentare italiana che lo considera parte integrante della dieta mediterranea, un concept di ingredienti e ricette, tra le migliori al mondo dal punto di vista salutistico, tanto da essere riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Simbolo del made in Italy di qualità, il vino si sta affermando sempre più come materia di studio, anche le istituzioni del nostro Paese si stanno accorgendo che occorre “insegnare” il consumo consapevole. E a mettere tutti i consumatori nelle condizioni di potersi avvicinare con maggior facilità a vini di alta qualità, senza dover acquistare l’intera bottiglia o rinunciare all’intensità dei profumi delle etichette più blasonate è il consumo del vino al bicchiere.
Democratico nei costi d’acquisto, è “politically correct” perchè incentiva l’aumento del consumo di vino in quantità ridotte e contribuisce a sviluppare l’abitudine al consumo consapevole e responsabile del vino, a tutela della salute e del rispetto delle legge sulla sicurezza stradale. Ma il vino al bicchiere è anche un’alternativa che contribuisce a “sdoganare” le grandi bottiglie, anche quelle attualmente penalizzate dalla crisi di mercato, per rimetterle di nuovo concretamente in gioco.
Nuovo approccio al vino, rappresenta sempre più, per ristoranti e wine bar, un modo intelligente per incrementare i consumi grazie a tecnologie sofisticate che consentono di conservare inalterate le caratteristiche organolettiche del vino, anche dopo molti bicchieri. Se il sistema è stato inventato in Europa, dove ormai è una realtà diffusa in wine bar, enoteche ed osterie, in Usa assume dimensioni gigantesche. A Philadelphia il “Ristorante Panorama” è addirittura entrato nel “Guinness Book of World Record” per aver installato il più grande sistema al mondo di vendita automatizzata al bicchiere. Un macchinario che collega insieme 120 bottiglie e funziona pompando azoto, sostituendo l’ossigeno che entra nella bottiglia una volta stappata e impedendo così la formazione di batteri. Temperatura costante e inalterata freschezza del vino sono gli ingredienti essenziali della mescita al bicchiere, un concentrato di utilità ed economicità che in Italia deve rispondere anche ai diktat dell’estetica, con erogatori dal design accattivante e dalla filosofia all-in-one che consentono di ottenere la massima compattezza e il minimo ingombro, magari anche con la possibilità di personalizzare la macchina aggiungendo il proprio logo.

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