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VERSO IL NUOVO REGOLAMENTO

Ue ed etichette alcolici, il servizio giuridico della Commissione: “difficoltà legali da risolvere”

In attesa del pronunciamento della Commissione sulla proposta di autoregolamentazione del settore, arriva l’avvertimento su un percorso complesso
alcol, ETICHETTATURA, vino, Mondo
Verso le nuove norme di etichettatura degli alcolici, vino incluso, in Ue

Tra i tanti dossier internazionali aperti che riguardano anche il mondo del vino, c’è anche quello sulla nuova regolamentazione di etichettatura delle bevande alcoliche allo studio in Ue, che prevede, tra le altre cose, l’indicazione dei valori nutrizionali, come avviene per molti gli altri alimenti. E ora, a mesi dalla presentazione, in marzo, della proposta di autoregolamentazione presentata dai settori di birra, spirits, cidro e vino alla Commissione Ue, che l’aveva richiesta, e in attesa che questa si pronunci, i servizi giuridici europei, riportano le agenzie, fanno sapere che, al di là delle valutazioni di merito sui singoli aspetti, sui quali la Commissione deve ancora pronunciarsi ufficialmente, ci saranno, comunque, da risolvere nodi giuridici complicati in una nuova normativa che chiama in causa le disposizione generali già esistenti in materia di pubblicità e di produzione di bevande alcoliche (dalle leggi quadro al loro impatto sui singoli disciplinari e così via”. Non una “bocciatura” della proposta presentata dai settori, dunque, come riportato da alcune fonti, ma un avviso, quasi pleonastico, che comunque vada il percorso non sarà semplicissimo.
Del resto, già al momento della presentazione della proposta, se c’era stata una sostanziale opposizione da parte della Beuc, l’Organizzazione europea dei consumatori, erano emersi aspetti sui quali, all’interno dello stesso mondo produttivo, c’era accordo, e altri che dividevano. Tra i primi, l’utilizzo di strumenti off-label come siti e app per fornire buona parte delle informazioni nutrizionali in etichetta, che andranno comunque introdotte in qualche modo, come previsto dal regolamento 1169/2011, tra i secondi, l’obbligo di indicare l’utilizzo di zuccheraggio per il vino, che molti Paesi del Nord non vogliono, e che organizzazioni come l’Alleanza delle Cooperative Italiane o la Coldiretti, tornata sull’argomento in queste ore, vorrebbero venisse introdotto.
“Occorre smascherare l’inganno dell’aggiunta di zucchero al vino che l’Unione Europea consente ai Paesi del centro e nord Europa mentre in Italia è vietato da oltre 50 anni”, ha sottolineato l’organizzazione guidata da Roberto Moncalvo.
Un dossier caldo, comunque, quello sulle nuove norme sull’etichettatura, che il mondo del vino italiano segue con attenzione, anche perché, quali che siano le conclusioni della Commissione Ue, inciderà comunque sul mercato e sulla vita quotidiana di tutte le imprese del settore.

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