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IL PROGETTO

“Puntiamo ad essere i produttori di tappi più sostenibili al mondo”: il progetto di Vinventions

A WineNews Michael Blaise, vicepresidente per la Sostenibilità del secondo fornitore mondiale di tappi, che chiude una bottiglia di vino su 7

Come in ogni altro settore produttivo, anche nel vino, il tema della “sostenibilità”, a 360 gradi, è sempre più importante. Lo hanno capito le cantine, che investono sempre di più in questo senso, ma anche tutta l’industria che ruota intorno al vino, a partire da quella dei tappi. E diventare l’azienda più “sostenibile” del settore è l’obiettivo dichiarato di Vinventions, realtà fondata nel 2015 dall’imprenditore Marc Noel insieme ad altri partner, tra cui Bespoke Capital Partners, con con la sua gamma di chiusure, dai “plantcorc”, tappi ricavati da materiali vegetali riciclabili, con Nomacorc, ai tappi sintetici (con Syntec), dai tappi naturali (con Ohlinger) ai tappi a vite (con Vintop e Alplast), oggi chiude una bottiglia su 7 in tutto il mondo, confermandosi, nel 2017, come secondo fornitore di tappi al mondo. E che per perseguire l’obiettivo della sostenibilità totale del suo ciclo produttivo, ha nominato Michael Blaise vicepresidente per la Sostenibilità.
“Sostenibilità che è sempre stata molto importante per Vinventions - spiega Blaise a WineNews - dall’inizio della nostra esperienza abbiamo cercato di fare cultura in questo senso, e ora abbiamo deciso di mettere il tema della sostenibilità in testa alle priorità di tutte le nostre iniziative. Nel passato una delle nostre più grandi iniziative in questo senso è stato l’aver investito su materiali riciclabili dalla lavorazione della canna da zucchero, con Nomacorc, puntando ad un prodotto a “carbon foot print” pari a zero, con la “Natural Green Line” pensando soprattutto al tema del riscaldamento climatico e del climate change. Ora, tra le altre cose, stiamo mettendo a punto una linea di prodotti completamente biodegradabili, e senza collanti chimici, Ohlinger Subr, in sughero naturale ed un agglomerante derivato dallo zucchero, alternativa alla colla poliuretanica. Ma il nostro grande obiettivo è di diventare una compagnia a “carbon neutrality”, a impatto zero, in tutto il ciclo produttivo, ed essere industry leader nella gestione di tutte le risorse e dei rifiuti nel nostro lavoro”.
Obiettivo ambizioso, ma non impossibile. Lo stabilimento di Vinventions in Belgio, per esempio, utilizza al 100% energie rinnovabili, ed ha adottato tutta una serie di buone pratiche nel recupero delle acque, nella raccolta e nel riciclo dei tappi. Ma quello di Vinventions è anche un osservatorio privilegiato sui movimento del mercato delle chiusure per il vino.
“Un mercato dinamico - spiega Blaise - e le tendenze che premiano un tipo di chiusura rispetto ad un’altra dipendono molto anche della zona del mondo di cui si parla. Quello che premia, comunque, e che tutti chiedono, è la qualità del prodotto. E vale tanto per il sughero naturale che per i tappi alternativi. Stanno funzionando bene anche gli screw cup (i tappi a vite, ndr), c’è una crescita in tutto il comparto del sughero naturale, anche se il segmento che sta crescendo di più, dal nostro punto di vista, è quello dei PlantCorc, che per noi è Nomacorc, che è uno dei nostri prodotti di maggior successo perché è la prima alternativa al sughero naturale completamente libera dal Tca (la molecola responsabile del cosiddetto “sentore di tappo”, ndr). Ma un altro aspetto molto importante che ci richiedono le aziende è la gestione dell’ossigenazione, materia sulla quale abbiamo una grande esperienza e conoscenza, grazie ad un forte team di ricerca”.
Così come l’etichetta e la bottiglia, verrebbe naturale pensare al tappo anche come strumento di marketing. Eppure, questo è un aspetto ancora poco compreso.
"Non molte cantine hanno capito l’importanza dei tappi come strumenti di comunicazione di certi valori, e di marketing, al di là di qualche eccezione. La maggior parte - spiega Blaise -vede ancora il tappo come uno strumento per essere sicuri che il vino che finisce in bottiglia evolva come si vuole, quindi come garante della qualità del vino, che ovviamente è un aspetto molto molto importante. Anzi, la performance del tappo è la cosa più importante, il fatto che impedisca al vino di avere difetti viene prima di tutto. Ma è chiaro che poi la chiusura deve essere anche bella e di design. E poi, ovviamente, è importante che i tappi, siano “sostenibili”. E noi, come abbiamo detto, vogliamo diventare la compagnia più sostenibile nel settore delle chiusure per il vino”.

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