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FUTURO E SOSTENIBILITÀ

Lo Champagne guarda al futuro: addio agli erbicidi entro il 2025 e sostenibilità in vigna nel 2030

Il glifosato rischia lo stop della Ue nel 2022, il Comité precorre i tempi e pensa anche alla carbon footprint
Mondo
Champagne, glifosato free entro il 2025

Se a catalizzare l’attenzione, negli ultimi mesi, è stato il dibattito sui limiti all’uso del rame in vigna, fissato dalla Commissione Europea a 4 chilogrammi per ettaro e per anno (ma con la possibilità di usare i 28 chilogrammi previsti per i prossimi 7 anni a piacimento), in Champagne il 2018 si è chiuso con un altro tema sul tavolo, quello degli erbicidi. Del resto il dibattito pubblico sull’utilizzo del glifosato non si è mai realmente sopito, e si fa sempre più probabile la possibilità che l’Europa decida di vietare l’utilizzo in agricoltura della molecola immessa sul mercato nel 1974 dalla Monsanto a partire dal 2022. Logico, allora, che si corra ai ripari, magari precorrendo i tempi. “Il dado è tratto - ha detto a Jean-Marie Barillère, presidente dell'Union Maisons Champagne, all’assemblea di fine anno del Comité Champagne - è evidente dove il dibattito pubblico sul glifosato, che non è certamente la molecola più pericolosa che ci sia, ci sta portando: c’è la forte possibilità che il suo utilizzo non verrà rinnovato a partire dal 2022, che in viticoltura vuol dire domani”. A questo punto, davanti c’è una sola strada da percorrere. “Preferisco guardare ad un futuro virtuoso per lo Champagne che guardare al passato - continua Barillère - sia in termini ecologici ed economici che di immagine”. All’atto pratico, la road map è semplice: addio agli erbicidi nel 2025 (che potrebbe essere incluso nelle specifiche di produzione per la denominazione, anche se finora nessuna decisione ufficiale è stata presa) e certificazione di sostenibilità nel 100% dei vigneti entro il 2030, che non è detto basti ad annullare l’impronta carbonica, comunque in calo, ma solo del 14% dal 2013 ad oggi.

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