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FESTIVAL DEL POTATORE

Simonit & Sirch portano in Franciacorta il Festival del Potatore n. 1, dedicato ad esperti e non

Il 9 marzo, ad Erbusco, nei vigneti di Bellavista, gli ideatori del metodo più usato nel mondo organizzano una vera e propria sfida a colpi di potatur

Con la stagione delle Anteprime alle porte, inizia ufficialmente il periodo di eventi interamente dedicati al mondo del vino, ai produttori, agli appassionati. Quest’anno, c’è una novità che vuole festeggiare una parte del procedimento produttivo ancora dietro alle quinte: la potatura. Simonit & Sirch, metodo di potatura firmato da Marco Simonit e Pierpaolo Sirch, che, partito dal Friuli Venezia Giulia, oggi è protagonista in oltre 130 cantine di primissimo piano d’Italia e di tutto il mondo, è l’organizzatore del Festival Italiano del Potatore n. 1, di scena il 9 marzo ad Erbusco, in Franciacorta, nei vigneti di Bellavista, azienda leader del territorio, che per prima ha sposato il metodo rivoluzionario di potatura, oggi praticato in tutte le realtà del gruppo Terra Moretti. Al centro del festival, ovviamente, il saper fare pratico in materia di potatura delle vigne, e allora proprio sulla maestria in materia si svolgerà il Pruning Contest, una vera e propria gara aperta a chiunque voglia mettere alla prova le proprie qualità di vignaiolo, in gare singole e di squadra. Una giornata aperta a tutti: oltre ai gareggianti, guidati nelle sfide dallo speaker Federico Quaranta, voce del programma radiofonico a tema vino Decanter, su Radio 2, e adesso volto di Linea Verde, su Rai 1, anche wine lovers, curiosi e famiglie con bambini sono i benvenuti all’evento, contornato da musica, stand a tema e una serie di attività collaterali legate al mondo agricolo, fra cui laboratori con artigiani, le postazioni dove degustare Franciacorta e food, e il “Wannabe a pruninguy” per i più piccoli, dove ciascun bambino potrà scegliere una barbatella di vite e piantarla, contrassegnandola con il suo nome e la data, dando vita a un “vigneto simbolico”, di buon auspicio per il futuro.
Al centro di tutto, come detto, c’è la volontà di tramandare e proteggere il metodo di potatura ideato dai due italiani, che hanno riconosciuto il valore che la potatura ha per ogni vignaiolo, considerato uno dei compiti più difficili da cui può dipendere la buona riuscita o meno di un buon vino. Valore che è valso loro la diffusione del metodo Simonit & Sirch tra le maggiori griffe enoiche mondiali, da Bordeaux (con nomi mito come Château d’Yquem, Château Latour, Château Haut Bailly), allo Champagne (con Moët & Chandon e Louis Roederer), dalla Napa Valley (Chimney Rock, Silver Oak, Domain Chandon, tra le altre) alla Sonoma Valley (con Rochioli), dal Cile (Emiliana del Gruppo Concha y Toro e Almaviva di Mouton Rotschild) all’Argentina (Chandon e Terrazza de Los Andes), dall’Australia (con nomi come Montalto Vineyard o Stonier Wines, per esempio) al Sudafrica (con cantine come Ruper, Bottega Family, Kanonkop).

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