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MERCATI E CAPITALI

777 passaggi di proprietà nel food & beverage mondiale nel 2018, +63% dal 2013

I dati dellʼagenzia Zenith Global. Usa e Uk Paesi più attivi, Francia con il saldo attivo migliore. 28 affari oltre 1 miliardo di dollari
ACQUISIZIONI, BEVERAGE, FOOD, ZENITH, Mondo
777 passaggi di proprietà nel food & beverage mondiale, +63% dal 2013

Il settore del food & beverage è più vitale e dinamico che mai. Crescono, a livello mondiale, i consumi e, di conseguenza, crescono gli investimenti ed i passaggi di mano di aziende a livello planetario. A dirlo i dati di Zenith Global, una delle più grandi realtà mondiali di consulenza nel settore.
Secondo il cui database, si sono registrate 777 acquisizioni a livello mondiale, tra passaggi di mano di intere aziende e scambi di quote azionarie, con una media di 15 a settimana, o di 2 al giorno (e il ritmo sembra mantenersi anche in questo inizio di 2019, con 34 nei primi 16 giorni dellʼanno, ndr). Una tendenza in aumento, nel breve periodo, visto che il dato è cresciuto del 63% sul 2013. Dai dati di Zenith, emerge che il settore più attivo, in questo senso, è quello dei soft drink con 65 passaggi di proprietà, seguito dai produttori di ingredienti, con 65, poi il settore del latte con 57, quello del packaging con 47, mentre il vino, con 37, è davanti a spirits, con 29, e birra, con 23. Un giro di investimenti e di capitali che ha coinvolto oltre 1.280 azienda e 66 Paesi del mondo, con gli Usa al top sia per acquisizioni (312) che per vendite (329), seguite dal Regno Unito, secondo in entrambi i parametri (94 acquisizioni e 116 cessioni). Anche se è la Francia il primo “compratore netto” (con un saldo attivo di 15 unità, davanti a Lussemburgo, 10, e Danimarca, 9), mentre è del Regno Unito, in questo senso, il risultato peggiore, con un saldo negativo di -22 unità (davanti a Usa, -17, e Germania, -16). Con i primi 10 passaggi di proprietà che, in valore hanno mosso 104 miliardi di dollari, dato in crescita del 36% sul 2017, ma meno di un terzo rispetto al 2015, quando le prime 10 acquisizioni superarono il valore di 365 miliardi di dollari. 28, ancora, gli affari superiori al miliardo di dollari, con le compagnie più attive che sono state Coca-Cola, Cavu, Kerry, Waterlogic, Archer Daniels Midland, FrieslandCampina, Heineken, JAB e Lactalis.
Dati parziali (mancano, per esempio, molti dei passaggi di mano che hanno animato il vino italiano negli ultimi 2 anni, ndr), ma che danno lʼidea della dimensione del fenomeno del mergers & acquisitions del settore nel mondo, dove continua la concentrazioni di aziende e marchi sotto le mani dei grandi gruppi.

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