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VINO E MERCATI

Francia, il 2018 si chiude con una crescita delle esportazioni: la Cina arretra, Usa e Ue sorridono

Nei dati della Fevs, il crollo a volume dei vini fermi (-9,9%), ma i Paesi Terzi tengono e a Bordeaux il prezzo medio fa il +20%
EXPORT, FRANCIA, vino, Mondo
Francia, il 2018 si chiude con una crescita delle esportazioni

Se Atene (leggere l’Italia) piange (ma senza disperarsi), Sparta (ossia la Francia) ha più di un motivo per sorridere. Il 2018, per l’export enoico francese, nei dati della Fédération des exportateurs de vins et spiritueux, che comprendono anche il Cognac e gli altri distillati, si è chiuso con un calo dei volumi esportati del -2,7% rispetto al 2017, con il numero di casse spedite passato da 199 a 193 milioni. Ma a fronte di un crollo dei volumi dei vini fermi del -9,9%, continuano comunque a crescere i valori complessivi, del +2,3%, a 13,8 miliardi di euro, con il vino che vale da solo 9,3 miliardi di euro, per una bilancia commerciale che, a fronte di 2,1 miliardi di euro di vino e distillati importati lo scorso anno, fa segnare un bilancio positivo di 11,7 miliardi di euro, il secondo risultato migliore per l’economia francese dietro al solo comparto dell’aeronautica e davanti a quello di profumi e cosmetici, come racconta l’analisi del sito francese “Vitisphere”.
Ottima la performance dei Paesi extra Ue, dove le spedizioni sono cresciute del 2,6%, a 8,7 miliardi di euro, ossia i due terzi del totale export, con gli Usa che segnano il +4,6%, mentre la Cina mostra segni di evidente declino, che preoccupa il vino francese: i dati parlano di un -14,4%, ma un motivo di ottimismo arriva da Hong Kong e Singapore, porte d’accesso allo stesso mercato cinese. Mettendo insieme tutti i numeri, infatti, il calo dell’area cinese è di un -2,5% che lascia un certo ottimismo per il futuro. In Europa, invece, non mostra grossi segni di un atteso declino la Gran Bretagna, che nonostante la Brexit in arrivo perde solo lo 0,6%, mentre in Germania i vini d’Oltralpe, sempre a valore, crescono del 4%, con le esportazioni verso Ue, nel complesso, al +2,2%. Come prevedibile, il 90% delle spedizioni è riconducibile a 4 Regioni: Champagne (2,9 miliardi di euro), Bordeaux (2,1 miliardi di euro), Borgogna (900 milioni di euro) e Languedoc-Roussillon (800 milioni di euro). Crescono anche i monovarietali senza indicazione d’origine: +1,9% a volume, a 9,9 milioni di casse, e +5,3% in valore, a 2013 milioni di euro. Bordeaux, però, è anche la Regione che arretra maggiormente, almeno in termini di volumi, pagando la scarsità della produzione 2017, crollata del 50%: spedizioni che calano così del 14%, ma crescono in valore del 3,1%, per un prezzo medio che arriva a 8,3 euro a bottiglia, guadagnando addirittura il 20%.

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