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VINO E INVESTIMENTI

Fine wine, tutti “bocciati” nel primo quadrimestre 2019, ad eccezione dell’Italia, secondo il Liv-Ex

Da inizio anno tutti negativi gli indici della piattaforma di riferimento del mercato secondario, ad eccezione dell’Italy 100, unico in crescita
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Liv-ex: fine wine, tutti “bocciati” nel primo quadrimestre 2019, ad eccezione dell’Italia

In un 2019 che continua in terreno negativo per gli investimenti in fine wines, continua a brillare la stella dell’Italia, con l’Italy 100 che è l’unico indice del Liv-Ex a crescere da inizio anno. Emerge dall’aggiornamento a fine aprile degli indici del Liv-Ex, il benchmark di questo peculiare settore del mercato enoico.

Il Liv-Ex 100, l’indice di riferimento della piattaforma, che monitora le quotazioni dei 100 vini più ricercati (per l’Italia il Masseto 2014, il Sassicaia 2014 e 2015, il Tignanello 2015 ed il Barolo Monfortino Riserva 2010 di Giacomo Conterno, ndr), è in calo dell’1,12% nei primi quatto mesi dell’anno (tutti con il segno meno), mentre il Liv-Ex 1000 perde addirittura il 2,8%.

Colpa, soprattutto, del tracollo del Burgundy 150 (che traccia le quotazioni delle ultime 10 annate fisiche dei 15 nomi top di Borgogna), giù del -6,6%, e del Bordeaux Legends 50 (50 etichette di grandi annate dal 1982 in avanti), a -4,2% nel primo quadrimestre dell’anno. In perdita anche il Rest of The World 50 (-0,7%), il Rhone 100 (-1,6%) ed il Bordeaux 500 (-1,03%), e, dopo una partenza in positivo, vira in negativo anche lo Champagne 50 (-0,04%).

A resistere in zona di crescita, dunque, è solo l’Italy 100, indice composto dalle più recenti annate di Sassicaia, Masseto, Solaia (Antinori), Tignanello (Antinori), Ornellaia, Barbaresco di Gaja, Barolo Monfortino Riserva e Barolo Cascina Francia di Giacomo Conterno, Guado al Tasso (Antinori) e Redigaffi di Tua Rita, che chiude il primo quadrimestre dell’anno a +1,23%.

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