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VINO E AGGREGAZIONE

Cantine Vitevis e Castelnuovo del Garda si fondono, Cantina Valpantena incorpora Colli Morenici

Sotto l’egida di Vitevis, nasce colosso da 2.800 ettari, 1.350 soci, per le Doc del Veneto. E Valpantena cresce tra Lambrusco e Garda Doc
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Vitevis e Castelnuovo del Garda si fondono, Cantina Valpantena incorpora Colli Morenici

Il processo di aggregazione che tocca da anni il mondo del vino non si arresta, neanche nel mondo cooperativo: a fondersi, ora, sono Cantine Vitevis e Cantina Castelnuovo del Garda, che danno così vita ad una nuova realtà, che, sotto l’egida di Vitevis, ora è composta da 2.800 ettari di vigneto, 1.350 soci ed un fatturato da 50 milioni di euro, con il progetto di “rappresentare in Italia e all’estero l’intero patrimonio enologico veneto a marchio Doc”.
Ed altra operazione di aggregazione degna di nota, sebbene con numeri più piccoli, è l’acquisizione, da parte della Cantina Valpantena, della Cantina Colli Morenici di Ponti sul Mincio (Mantova), con la realtà veronese che vede aggiungersi ai suoi attuali 320 socie e 780 ettari, i 68 soci ed i 100 ettari di vigneto della cooperativa mantovana.


A proposito della prima operazione, a sancire la fusione per incorporazione tra il gruppo cooperativo vicentino nato nel 2015 dall’unione tra Cantina Colli Vicentini, Cantina di Gambellara e Cantina Val Leogra e la cantina sociale veronese sono state le rispettive assemblee dei soci, convocate in sedute straordinarie rispettivamente il 25 e 26 maggio. Così, Vitevis, “svilupperà a partire dalle prossime settimane un nuovo percorso di potenziamento mirato a una crescita economica di circa il 10% per il prossimo quadriennio attraverso l’espansione dell’export e una presenza ancora più capillare all’interno del mercato italiano”.
Alla guida di Vitevis è confermato come presidente Luciano Arimini, mentre l’ex presidente di Cantina Castelnuovo del Garda Maurizio Ferri è stato nominato vicepresidente di Vitevis insieme al pari grado Silvano Nicolato. Sinergia strategica e operativa, legame con il territorio e ottimizzazione delle risorse sono i concetti chiave della nuova realtà, che potrà proporre l’intera gamma di vini a marchio Doc del Veneto, un vantaggio competitivo di grande rilevanza soprattutto in chiave export. Come già successo in occasione della nascita di Vitevis, anche in questo caso la fusione avviene in un’ottica di pieno rispetto e valorizzazione dei marchi storici.

“È un momento davvero molto importante per la nostra realtà - commenta il presidente di Vitevis Luciano Arimini - ci tengo a ringraziare tutti i soci che hanno creduto in questo progetto sostenendolo con i propri voti, il proprio entusiasmo e la fiducia nel lavoro che inizieremo a fare da oggi. Un ringraziamento speciale va anche ai membri del CdA delle due cantine che da oggi sono un’unica realtà e ai due vicepresidenti per l’impegno profuso nel lavorare insieme per creare le migliori condizioni operative per l’inizio di questo nuovo corso”.

Nuovo corso, che, dunque, inizia anche per Cantina Valpantena, che, con la nuova incorporazione, continua il suo processo di crescita repentina negli ultimi anni. E che si arricchisce di nuovi asset, a partire dal “punto vendita a Ponti sul Mincio - che da solo attualmente rappresenta la metà del fatturato della Cantina Colli Morenici - collocato in una posizione strategica, a pochi chilometri da Peschiera e Valeggio sul Mincio, zona di interessanti flussi turistici. Si unirà al network di sei punti vendita di Cantina Valpantena e vi saranno inseriti anche Amarone, Ripasso e gli altri vini della Valpantena particolarmente apprezzati dai turisti. Lambrusco mantovano, gli spumanti Garda Doc, e gli altri vini prodotti in strada Monzambano saranno quindi distribuiti in tutto il circuito dell’azienda veronese.

“Cantina Colli Morenici - dichiara Luigi Turco, presidente di Cantina Valpantena - è una realtà storica che nel 2019 compie sessant’anni. È espressione di un’area che ha sempre prodotto vini di qualità, ma che negli ultimi anni ha incontrato qualche difficoltà per mancanza di una denominazione forte alle spalle. Crediamo fermamente in questi vini e intendiamo mantenere il brand Colli Morenici e l’identità produttiva dell’azienda: grazie alla nostra rete vendita diretta e alla forza del nostro export siamo certi di rilanciare le produzioni, portando vantaggi a tutti. Ringrazio i numerosi soci che sono intervenuti nell’assemblea straordinaria dando consenso unanime alla delibera proposta”.

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