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INVESTIRE NEL TERRITORIO

Tra arte, innovazione e agricoltura: Genagricola restituisce al pubblico la storica Ca’ Corniani

Nuovo corso per la più grande delle tenute del Gruppo Generali, già protagonista della più grande bonifica privata della storia d’Italia nel 1851

Recuperare un pezzo di storia agricola italiana, riqualificarla, farne il proprio quartier generale e, allo stesso tempo, abbellirla e renderla di nuovi fruibile alla comunità del territorio: è il percorso voluto e realizzato da Genagricola, del gruppo Generali, per Ca’ Corniani.
La più grande azienda agricola italiana (oltre 15.000 ettari tra Italia e Romania, di cui 900 vitati), ha restituito al territorio la più grande delle sue 26 tenute, nel quadro di un progetto ampio e complesso, che ha messo insieme agricoltura, arte e paesaggio.

“La capacità di guardare avanti è il filo conduttore che a Ca’ Corniani - ha dichiarato Giancarlo Fancel, presidente di Genagricola e Chief Financial Officer Generali Country Italia dichiara - tiene insieme impresa, territorio e comunità dal 1851. Il progetto di riqualificazione rende oggi Ca’ Corniani il simbolo di una campagna rinnovata, in grado di offrire benefici per la collettività e di attrarre anche i milioni di turisti che visitano le nostre spiagge, con lo sviluppo di nuove infrastrutture paesaggistiche, con la valorizzazione culturale, naturalistica e funzionale dell’intera proprietà. Con questa nuova chiave di lettura i 1.770 ettari di Ca’ Corniani ritornano alla comunità, per incrementare il benessere complessivo dell’intero territorio e delle sue persone, attraverso una crescita intelligente e sostenibile”.

Non a caso, si chiama “Ca’ Corniani - Terra d’avanguardia” il progetto avviato nel 2017 sviluppando quanto definito nel masterplan a cura dell’Architetto Andreas Kipar dello studio internazionale Land a partire dal 2015. Gli interventi si articolano in tipologie “ordinarie”, diffuse sul territorio, in collaborazione con la gestione agricola di Genagricola, e in un’azione straordinaria con le opere d’arte contemporanea site specific in corrispondenza delle “soglie” di accesso alla tenuta. L’identità storico-culturale del luogo è stata valorizzata con interventi di qualificazione e infrastrutturazione paesaggistica quali: 3 ettari di nuovi boschetti, 7 chilometri di filari arborei e 5 di strisce di impollinazione (per incentivare la riproduzione delle api) con fioriture scalari per tutto il periodo primaverile-estivo, l’introduzione di 32 chilometri di piste ciclo-pedonali per connettere Ca’ Corniani con il territorio, una ciclostazione e diverse aree di sosta attrezzate.

A rendere plastico il binomio tra arte ed agricoltura, sono le “tre soglie” firmate dall’artista Alberto Garutti vincitore del concorso internazionale ideato da Andreas Kipar, la cui realizzazione è stata affidata a Eight Art Project con la curatela artistica di Elena Tettamanti e Antonella Soldaini.

Per interpretare “Le tre Soglie” di accesso alla tenuta sono state concepite tre opere site-specific che raccontano con approccio innovativo la ricchezza di quest’area dalla vocazione fortemente agricola e produttiva: un grande tetto dorato per un antico casale abbandonato, una scritta a led che si illumina ad ogni fulmine che cade in Italia, delle sculture ritratto dei cani e dei cavalli che vivono in uno dei poderi. Sono queste le opere che si troveranno davanti i visitatori della storica tenuta di Ca’ Corniani: tenuta che oggi, come in origine, ritorna alla comunità per incrementare il benessere complessivo dell’intero territorio e delle sue persone, attraverso una crescita intelligente e sostenibile, sempre con l’approccio innovativo che storicamente contraddistingue questo luogo.
Inolte, gli edifici di maggior valore storico e simbolico della tenuta, già protagonista, nel 1851, della più grande bonifica privata della storia italiana - quali la cantina di vinificazione e l’idrovora - sono stati oggetto di un importante restauro conservativo e oggi ospitano installazioni multimediali, in grado di calare il visitatore nelle varie epoche storiche attraversate da Ca’ Corniani. Nella cantina, una mostra fotografica curata da Alinari racconta la vita della tenuta con documenti originali provenienti dall’Archivio di Ca’ Corniani e dall’Archivio Storico di Generali, oltre che da collezioni private. Il binomio arte e agricoltura e l’apertura alla comunità rientrano nella filosofia di Valore Cultura, il programma di Generali Italia nato nel 2016 con l’obiettivo di rendere l’arte e la cultura accessibili a un pubblico sempre più ampio, unendo l’approccio innovativo che storicamente distingue Ca’ Corniani e l’obbiettivo di apertura alla comunità e accessibilità tipico delle iniziative Valore Cultura.

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