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MERCATO FOOD

Arrivano segnali di ripresa per la spesa alimentare: vino, birra e spumanti guidano i consumi

Nel primo trimestre del 2019 c’è stata una lieve inversione di tendenza dopo i segnali “piatti” del 2018. Dati Ismea e Nielsen
CONSUMI ALIMENTARI, ISMEA, ITALIA, NIELSEN, SPUMANTI, vino, Italia
Spumanti e vini guidano la crescita dei consumi alimentari in Italia

Arriva qualche segnale di ripresa per la spesa alimentare che nel primo trimestre del 2019 ha ricominciato a crescere dopo i segnali “piatti” del 2018. Con il comparto del vino e spumanti a “dare la riscossa”. I dati sui consumi delle famiglie del panel Ismea Nielsen evidenziano, infatti, un incremento di poco sotto l’1% sullo stesso trimestre targato 2018. Aumentano, in particolare, gli acquisti di prodotti confezionati e, tra questi, soprattutto le bevande che mettono a segno una progressione della spesa del 4,8%, con punte del 6,5% per l’insieme dei vini e degli spumanti. Le referenze sfuse, al contrario, subiscono una ulteriore riduzione dell’1,7%, dopo la perdita di oltre tre punti percentuali dello scorso anno. Tra le sorprese di questo avvio del 2019 c’è una significativa ripresa degli acquisti nel Mezzogiorno (+2,8% i confezionati e +0,9% gli sfusi), che nel 2018 aveva mostrato più che altrove i segni della crisi. Relativamente alle bevande, i segni positivi del vino (+ 4,4%), degli spumanti (+18,3%) e della birra (+5,1%), offrono una chiara indicazione su come il cosiddetto “lusso accessibile” sia entrato stabilmente nelle abitudini di consumo di molti italiani. Tra i generi alimentari, spicca invece il dato degli ortaggi con un +4,6% della spesa, anche questa volta, grazie al contributo della IV gamma (+6,6%). Stabili gli acquisti dei prodotti ittici e di pasta, riso e farine, mentre per le carni fresche (+0,8%) e i salumi (+1,8%) prosegue la tendenza al recupero iniziata a partire dallo scorso anno. Infine risultano in battuta d’arresto gli acquisti di uova (-1,6%) dopo l’exploit del 2018, in un contesto ancora difficile per il latte e i derivati (-1,1%).

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