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TREND DI CONSUMO

Gli inglesi e gli spumanti: ne bevono meno, ma più costosi, e aumentano i giovani appassionati

A dirlo lo “Sparkling Wine in the UK 2019” di Wine Intelligence. Crescono le bollicine inglesi, ma non insidiano Prosecco e Champagne
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Gli inglesi e gli spumanti: ne bevono meno, ma più costosi, e aumentano i giovani

Al di là degli effetti della Brexit, una cosa è certa: gli inglesi non smetteranno di bere spumanti. Il mercato inglese, però, diventato fondamentale per tutto il comparto della spumantistica mondiale, sta vivendo qualche mutamento, come racconta l’ultimo report in materia di Wine Intelligence, “Sparkling Wine in the UK 2019”.
Intanto, a livello “demografico”: secondo i dati, i consumatori abituali di bollicine (che ne bevono almeno una volta al mese) sono diminuiti, da 14,6 milioni di persone del 2018 a 13,9 del 2019, soprattutto tra i 35 ed i 54 anni di età, mentre nel complesso, il numero di persone che bevono sparkling wine in Uk è sceso da 26 a 24,6 milioni di persone. A crescere nei consumi, cosa che fa ben sperare per il futuro, però, sono i giovani: i consumatori under 35 ora rappresentano il 31% del totale, se sono passati da 7 a 7,6 milioni di persone. Altra tendenza che si sta manifestando, è la tendenza a bere meno, pur spendendo qualche cosa di più per una bottiglia: per la prima volta in 5 anni, nel 2018, si è assistito ad un calo dei consumi di bollicine, seppure del -1%, ma nello stesso tempo il prezzo medio di una bottiglia di spumante venduta in Uk è cresciuto del 4%. Ancora, emerge la crescita degli sparkling wine inglesi, almeno a livello di conoscenza, tanto che 8 britannici su 10 dicono di averne almeno sentito parlare. Tuttavia, la produzione limitata e la ancora scarsa distribuzione impediscono, per ora, alle bollicine del Regno Unito di insidiare le due bollicine al vertice per frequenza di consumo, ovvero Prosecco (82%) e Champagne (60%).

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