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EMERGENZA CORONAVIRUS

Si abbassa il livello di allarme, ma, tra gli eventi del vino, fioccano rinvii e cancellazioni

Non solo Lombardia e Veneto, saltano appuntamenti in tutta Italia. -11,9% a gennaio per il made in Italy in Cina. Problemi per l’agroalimentare
AGRICOLTURA, agroalimentare, CORONAVIRUS, EMERGENZA, Eventi, vino, WINE & FOOD, Italia
La ProWein

Continua a crescere il numero dei contagi, con i primi casi accertati di Coronavirus in Toscana, Lazio e Sicilia, ma sembra abbassarsi il livello di allarme, anche grazie alle rassicurazioni dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità, che sottolinea come i focolai siano piuttosto circoscritti, il 95% dei malati sia guarito, e le vittime avessero già condizioni gravi di salute. Ciò nonostante, persistono, almeno fino a domenica 1 marzo, le restrizioni alle manifestazioni pubbliche, e continuano a fioccare rinvii e cancellazioni degli eventi legati al mondo del wine & food, comunque rinfrancato da una certezza - la ProWein di Düsseldorf si farà, come previsto, dal 15 al 17 marzo - e da una quasi certezza - nessuno slittamento per il Vinitaly di Verona, che dovrebbe confermare le date del 19-22 aprile - ma alle prese con una fitta riprogrammazione, non solo degli appuntamenti in calendari in Veneto e Lombardia.
La limitata mobilità delle persone ed il momento comunque delicato hanno infatti suggerito di annullare l’evento di presentazione Ruffino Cares, il bilancio di sostenibilità Ruffino in programma per il 28 febbraio alla Tenuta Poggio Casciano, mentre il Convegno Internazionale di Agricoltura Biodinamica n. 36, che sarebbe dovuto andare in scena a Firenze dal 27 al 29 febbraio, è stato rimandato a data da destinarsi, così come l’edizione n. 2 del Festival del Potatore della vite organizzato dai “Wine Master Pruners” Simonit & Sirch, in programma il 29 febbraio, tra i filari dell’Azienda San Felice di Castelnuovo Berardenga. Già riprogrammato, come abbiamo anticipato ieri, “Identità Golose Milano”, il congresso internazionale di cucina organizzato da Paolo Marchi, che non andrà più in scena dal 7 al 9 marzo, ma dal 3 al 5 luglio. Rimandata anche la “Torino Wine Week”, mentre sia il “Live Wine Milano” che la “Genova Wine Festival” sono state annullate, così come l’Anteprima del Chiaretto, in programma l’8 e 9 marzo alla Dogana Veneta di Lazise. Rimandata a data da destinarsi "Lazio Prezioso", che avrebbe dovuto presentare, l’1 marzo a Roma, le ultime annate in commercio dei vini laziali, con “Taste” che, dopo una lunga giornata di analisi della situazione, ha deciso di rimandare l’evento firmato Pitti Immagine: si farà dal 5 al 7 giugno.
In Asia, la ProWine Asia di Singapore, è stata ufficialmente rimandata (era in calendario dal 31 marzo al 3 aprile) - come si legge nel comunicato congiunto di Messe Dusseldorf Asia e FHA-Food & Beverage, la grande fiera che avrebbe dovuto ospitare la tappa asiatica di ProWein - ma non è ancora stata individuata una data utile. Più o meno la stessa situazione che sta vivendo il Vinexpo di Hong Kong, che con ogni probabilità slitterà a luglio, come anticipato a WineNews dalla fiera di Bordeaux, dalle date previste del 26-28 maggio. Curiosa la decisione presa dagli organizzatori degli “Asia’s 50 Best Restaurants”, che sarebbero dovuti andare in scena dal 22 al 24 marzo nell’isola di Kyushu, in Giappone: a seguito delle restrizioni agli eventi pubblici decise dal Governo di Tokyo, andranno in scena solo online, con la diretta streaming che sostituirà l’evento. Inoltre, almeno per ora, lo slittamento del calendario delle aste del vino di Hong Kong: Sotheby’s riprogrammerà a luglio gli appuntamenti di aprile, mentre Christie’s, che parte con le sue aste asiatiche a maggio, per ora non ha annunciato alcun cambiamento.
Una novità importante arriva invece sul fronte del commercio, con la Regione Lombardia che ha allentato la stretta sui bar, sospendendo l’ordinanza di chiusura alle 18. l contrario, ci sono da registrare i primi effetti sul giro di affari del made in Italy, che in Cina, dove i consumi frenano e le merci e le persone fanno fatica a girare, a gennaio ha visto il calo dell’11,9% delle spedizioni, come ricorda la Coldiretti.
Una situazione che coinvolge direttamente l’agroalimentare, dopo che le esportazioni di cibi e bevande made in Italy in Cina avevano fatto segnare il record storico nel 2019, per un valore stimato in 460 milioni di euro, con un aumento del 5%. A pagare un conto salato è, sottolinea la Coldiretti, il vino, il prodotto tricolore più esportato in Cina, per un valore stimato in 140 milioni di euro nel 2019, ma difficoltà ci sono anche per le esportazioni di frutta e verdura fresca made in Italy che avevano fatto segnare in Cina il record storico con un balzo nel 25% grazie alla progressiva apertura del gigante asiatico.
E a preoccupare, denuncia la Coldiretti, sono anche le speculazioni in atto sui prodotti agroalimentari made in Italy in alcuni Paesi dove vengono chieste senza ragione certificazioni sanitarie su merci come la frutta e la verdura provenienti dall’Italia. Senza dimenticare il blocco pretestuoso deciso da Taiwan alla carne di maiale italiana per un volume delle esportazioni di 1 milione di chili, secondo l’analisi Coldiretti. Nessun problema, invece, per il settore produttivo, almeno secondo la Cia - Agricoltori Italiani che, dopo un monitoraggio tra le aziende delle Regioni coinvolte dall’emergenza, invita alla calma e ricorda come non ci sia stato nessuno stop delle imprese zootecniche nelle regioni colpite, la produzione di latte non è a rischio e sono garantiti gli approvvigionamenti quotidiani. La situazione è, dunque, sotto controllo e gli allarmismi ingiustificati rischiano di danneggiare pesantemente non solo i cittadini, ma anche le imprese. In generale, la produttività delle imprese agricole nelle aree colpite è sotto controllo ed è in grado di assicurare il rifornimento di beni alimentari a tutti i cittadini, aggiunge la Cia.

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