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WINE INTELLIGENCE

Nel Regno Unito in lockdown, crescono i consumi di vino, ma cala il prezzo medio

“Uk Covid-19 Impact Report”: gli inglesi bevono più spesso, crescono gli acquisti online
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I consumi di vino nel Regno Unito in lockdown

La chiusura di pub, bar e ristoranti ha spinto molti consumatori inglesi ad acquistare vino con sempre maggiore frequenza nei supermercati, nei minimarket e sugli shop online, facendo crescere contestualmente le occasioni di consumo: secondo i dati di Wine Intelligence, nelle prime settimane di lockdown hanno superato, per la prima volta, le dieci al mese, con il 16% dei consumatori che hanno detto di consumare vino ogni giorno, contro l’11% di prima che scoppiasse la pandemia di Covid-19. I risultati dello “Uk Covid-19 Impact Report” suggeriscono che l’aumento degli acquisti di vino registrato in marzo e aprile sarà probabilmente sostenuto, poiché il vino viene ora consumato all’ora di pranzo, o raggiungendo gli amici online, sostituendo l’uscita al ristorante con una cena a casa che si fa più libertina.

Oltre la metà dei bevitori di vino del Regno Unito, intervistati da Wine Intelligence, ha affermato di aver bevuto vino durante il giorno lontano dai pasti durante il blockdown, con un terzo che ha affermato di bere nel giorno almeno una volta alla settimana. Il crescente volume di vino acquistato e consumato durante questo periodo è stato accompagnato da un calo del prezzo medio per bottiglia. Un calo osservato tra tutte le fasce d’età, che sembra essere indipendente dal reddito o dal grado di coinvolgimento con il vino, suggerendo che tutti i consumatori stiano affrontando il lockdown nello stesso modo, ossia spendendo meno ma aumentando i volumi acquistati. È un’inversione improvvisa di una tendenza che da diversi anni vedeva i consumatori nel Regno Unito bere sempre meno ma spendendo di più.

Nei 12 mesi (fino a marzo 2020), la percentuale di consumatori che ha dichiarato di aver speso più di 8 sterline a bottiglia per occasioni di consumo informali è salita per la prima volta al di sopra del 25%, dal 22% a marzo 2019. Alla domanda sulle loro intenzioni dopo la fine del lockdown, gli intervistati nel complesso hanno espresso qualche cautela sul tornare al bar e al ristorante subito dopo la fine delle restrizioni: il 30% ha affermato di avere meno intenzione di prima di andare al ristorante, il 21% ha dichiarato di essere invece decisamente intenzionato ad andare a mangiare fuori.

“Il Regno Unito - commenta l’ad di Wine Intelligence Lulie Halstead - è un esempio di un modello emergente nei mercati chiave del consumo di vino durante questo periodo di straordinari sconvolgimenti. I consumatori si godono il vino più spesso, sia durante i pasti che in nuove occasioni di lockdown. Il consumatore di vino del Regno Unito, almeno temporaneamente, ha invertito la tendenza ormai consolidata verso il bere di meno ma meglio, e ora sta cercando il miglior rapporto qualità prezzo, aumentando significativamente gli acquisti online. Allo stesso tempo, i bevitori di vino britannici sono comprensibilmente cauti su ciò che verrà dopo. Gli intervistati dicono che le vacanze costose e i grandi eventi sociali non sembrano appropriati, mentre concedersi piccoli piaceri, come provare nuovi cibi e nuovi vini, sembra decisamente più fattibile”.

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