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VINO E LIQUIDITÀ

Chianti Classico e Monte dei Paschi, ecco il pegno rotativo con il vino a garanzia

Credito con valore dell’80% delle mercuriali, pubblicate dalle Camere di Commercio, e solo per il vino prodotto da uve di proprietà
CHIANTI CLASSICO, CREDITO, MONTE DEI PASCHI DI SIENA, vino, Italia
Giovanni Manetti, alla guida del Consorzio del Chianti Classico

Non una semplice linea di credito con il prodotto, questo caso il vino, a garanzia, ma un vero e proprio pegno rotativo incentrato sulle bottiglie, che resteranno di proprietà dei produttori e che avranno al contempo accesso alla liquidità economica, aspetto importante come non mai. Lo prevede l’accordo messo in piedi dal Consorzio del Vino Chianti Classico e dalla Banca Monte dei Paschi. Uno strumento già predisposto, che, per diventare applicativo, attende il decreto attuativo del Ministero delle Politiche Agricole, dopo il quale, dunque, uno dei territori più storici di Toscana e la banca più antica del mondo, potranno sottoscrivere la convenzione sul pegno rotativo per i prodotti agricoli e alimentari a Denominazione d’Origine Protetta o a Indicazione Geografica Protetta, che rappresentata una sostanziale novità per il settore del vino.
Una possibilità introdotta dal Decreto CuraItalia, in una logica di discontinuità rispetto a precedenti discipline d’emergenza che erano invece focalizzate su comparti specifici quali per esempio il settore dei prosciutti e quello lattiero-caseario. Ma, nel caso dell’accordo tra Consorzio del Chianti Classico e Monte dei Paschi, c’è un dettaglio in più, perchè con l’accordo si intende sostenere “i viticoltori primari, concedendo loro un prestito garantito dal vino prodotto esclusivamente da uve di proprietà e preferibilmente dell’ultima annata, per un importo pari all’80% del prezzo medio delle mercuriali, pubblicate dalle Camere di Commercio (attualmente il prezzo del Chianti Classico 2019 rilevato dalle Camere di Commercio di Siena e Firenze, per esempio, oscilla tra i 240 ed i 310 euro ad ettolitro, ndr). Da sottolineare anche l’aspetto, non secondario, della proprietà del bene, che non viene ceduta, ma rimane in capo al viticoltore”, spiega una nota del Consorzio del Gallo Nero, guidato da Giovanni Manetti.
“Questo strumento - commenta Manetti - potrebbe rivelarsi essenziale per superare un periodo di difficoltà e poter serenamente tornare sui mercati di tutto il mondo. In questo momento dare una concreta possibilità di concentrarsi sugli aspetti produttivi e sulla piena ripresa dell’attività commerciale è a favore di tutta la denominazione e di tutto il tessuto socio-economico del territorio del Chianti Classico, di cui la produzione enologica è driver essenziale. L’obiettivo che ci poniamo è quello di produrre il miglior vino della nostra carriera di viticoltori: che sia questo il ricordo che ci porteremo appresso tra qualche anno, quando apriremo delle eccezionali bottiglie della vendemmia 2020.”
A tutela del creditore, sottolinea il Consorzio, concorrono positivamente la sostanziale stabilità di valore del vino Gallo Nero, forte di una domanda non fluttuante e non speculativa, e la qualità associata a un marchio noto e apprezzato in tutto il mondo. Il coinvolgimento ed il sostegno di Banca Monte dei Paschi di Siena assegnano un valore importante al territorio del Chianti Classico e confermano il profilo di prodotto di pregio del vino Chianti Classico, affiancando il Consorzio nel percorso intrapreso di valorizzazione della denominazione.

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