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IL PREMIO

Vinitaly Design International Packaging Competition 2020: i migliori in etichetta e design

Al top Cantina Colli Ripani, Santa Teresa e Brand Breeder. Premi plurimi, tra gli altri, per Donnafugata, Bottega, Mezzacorona e Feudi di San Gregorio

Il successo di un vino è anche questione di etichetta, elemento di grande importanza per distinguersi su scaffali quasi sempre affollatissimi, con il design capace di fare la differenza. E, come accade da anni, è la Vinitaly Design International Packaging Competition, edizione n. 24, a raccontare le case history migliori. Che, nel 2020, sono il Terre di Offida Doc Passerina Passito “Anima Mundi” 2011 della Cantina dei Colli Ripani di Ripatransone (“Etichetta dell’anno 2020”) e l’Azienda Agricola Santa Tresa di Vittoria (premio speciale “Packaging 2020”); il premio speciale “Immagine Coordinata 2020” è andato alla Brand Breeder di Pescara. Lo ha stabilito la giuria di cinque esperti, presieduta da Alessandro Marinella, quarta generazione della maison napoletana di cravatte famose in tutto il mondo, e composta dall’enologo Paolo Brogioni, Alessandra Corsi (direttore marketing di Conad), e dai designer Cleto Munari e Chiara Tomasi.

Tra i premiati anche tante griffe del vino italiano che hanno collezionato più medaglie nelle diverse categorie, come, tra le altre, la siciliana Donnafugata (in partnership con la firma di moda Dolce & Gabbana) per il Rosato Sicilia Doc 2019 , la trentina Mezzacorona con il Musivum Müller Thurgau 2017 e con il Trentino Doc Superiore Pinot Grigio “Musivum” 2016, l’irpina Feudi di San Gregorio con l’Irpinia Doc Rosato “Visione” 2019 e, sul fronte dei liquori, la veneta Bottega, con la Grappa di Amarone Invecchiata Riserva “Privata”, e con la Crema al Caffè al Ginseng “Gin-Co Liquor”.

“Il packaging al giorno d’oggi è un aspetto fondamentale, perché l’acquisto non è più dato solo dall’esperienza organolettica del prodotto, sia vino, birra, olio, distillato o liquore, ma anche dall’impatto visivo che il consumatore ha al primo sguardo con l’articolo in sé e per sé. Per questo - ha sottolineato Alessandro Marinella - serve coniugare innovazione e tradizione, e forse questa è la sfida più difficile, anche se sicuramente serve anche un po’ di fantasia. Senza dimenticare che l’aspetto del packaging deve rispettare il valore del contenuto”.

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