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AFFARI

Bordeaux: la famiglia Albada Jelgersma vende Château du Tertre, storico cru di Margaux

Non si conoscono né l’acquirente né le cifre dell’affare, ma a gestirlo sarà la famiglia Helfrich, a capo del colosso Grands Chais de France
ALBADA JELGERSMA, Bordeaux, CHATEAUX DU TERTRE, FAMIGLIA HELFRICH, GRANDS CHAIS DE FRANCE, MARGAUX, Mondo
Château du Tertre, cru di Margaux

Château du Tertre, storico cinquième cru classé sin dalla classificazione del 1855, a Margaux, passa di mano, con i suoi 57 ettari vitati a Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc. La famiglia Albada Jelgersma, infatti, ha deciso di alleggerire il peso delle aziende vinicole nel suo portafoglio, concentrando gli sforzi su Château Giscours, troisième cru classé sempre a Margaux, e Caiarossa, la griffe toscana con la cantina firmata dall’archistar Michael Bolle. Non si conosce l’acquirente, il comunicato della famiglia Albada Jelgersma parla genericamente di un investitore istituzionale (un gruppo assicurativo, come ventilato da qualche parte?), così come è ignota la cifra della vendita, ma si può lecitamente immaginare di molti milioni di euro. Quello che invece è certo è che Château du Tertre verrà guidato - con un contratto di locazione della durata di 25 anni - da Grands Chais de France, il gruppo vinicolo della famiglia Helfrich, fondato nel 1979, e che oggi conta su 3.000 ettari vitati in tutta la Francia, e un fatturato di 1,46 miliardi di dollari di giro d’affari, con 40 milioni di casse di vino spedite ogni anno in 173 Paesi nel mondo.
La famiglia Helfrich, nel mondo del vino, è nota per brand globali come J. P. Chenet e Calvet, ma negli ultimi anni ha diversificato i propri investimenti, e attraverso la divisione Crus et Domaines de France oggi controllano 15 tenute e négociant, per un totale, a Bordeaux, di 500 ettari vitati. Una collana cui sono appesi due ciondoli di un certo prestigio: Château Bastor-Lamontagne, a Sauternes, acquistato nel 2018, e, adesso, Château du Tertre. La cui storia risale al XII secolo, anno in cui fu eretto il castello, che prende il nome dalla sua posizione privilegiata - “tertre” vuol dire “piccola collina” - nel punto più alto del territorio di Margaux. La produzione annuale è di circa 17.000 casse tra il primo vino, che ha ottenuto punteggi eccezionali negli ultimi dieci anni, la seconda etichetta, Les Hauts du Tertre. Eric Albada Jelgersma, uomo d’affari olandese, aveva comprato la tenuta nel 1997 (7 anni prima di Caiarossa, ndr), ma dopo oltre vent’anni le difficoltà di far coesistere nella stessa “famiglia” due tenute tanto vicine quanto diverse, come Château Giscours e Château du Tertre, sono ancora insormontabili, e la vendita, così, è diventata una scelta naturale.

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