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EDITORIALE

Cresce la sostenibilità della Valpolicella

Da tempo il Consorzio della Valpolicella ha messo in atto un progetto “green” per i vigneti di uno degli areali più prestigiosi del Bel Paese. Si chiama “RRR” (Riduci, Risparmia, Rispetta) e mette in sinergia la sostenibilità ambientale, economica e sociale dal vigneto alla cantina. Un progetto che ha visto un aumento del 12% sul 2019, arrivando così a totalizzare ad oggi 1.210 ettari sul territorio e coinvolgendo ormai 142 aziende (un +73% dalle 82 del 2018). Una certificazione, quella targata RRR, che ha spinto il vigneto della prima Dop rossista del Veneto anche verso il biologico, che ora conta su 430 ettari certificati (+14% sul 2019 e raddoppiati rispetto al 2018) e su ulteriori 436 ettari attualmente in fase di conversione bio. Stiamo parlando di una denominazione dai numeri e dall’estensione significativi, 8.400 ettari vitati in 19 Comuni della Valpolicella, dove lavorano 2.273 produttori di uve e 272 aziende imbottigliatrici, che nel 2019 hanno messo sul mercato 64 milioni di bottiglie, per un giro d’affari che in media si attesta sui 600 milioni di euro all’anno, di cui 350 imputabili al solo Amarone della Valpolicella. E dalle cantine arriva anche il segnale più convincente - almeno alla prova del bicchiere dei campioni arrivati in redazione, di cui presto vi racconteremo nella newsletter di assaggi settimanale I Vini di WineNews - con una folta schiera di realtà capaci di mettere in campo Amarone sempre più solidi: da Pasqua a Musella, da Albino Armani a Guerrieri Rizzardi, da Roccolo Grassi a I Campi, da Masi a Giovanni Ederle, senza dimenticare Valentina Cubi, Brolo dei Giusti, Rubinelli Vajol, Marco Mosconi, Giuseppe Campagnola, Bolla e Monte Zovo.

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