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IL VINO PER LA CULTURA

Dal Perugino a Gentile da Fabriano, da 20 anni i Vini Civitas restaurano capolavori in tutta Italia

Tenuta Caparzo e Associazione Civita ancora insieme per far rinascere il “Sant’Onofrio” di Battistello Caracciolo, grazie al ricavato della vendita

Dalla “Madonna del latte” di Bartolomé Esteban Murillo, all’opera “Scena carnevalesca” di Bartolomeo Bianchini (pittore fiorentino del XVII secolo); dal protome di cavallo “Medici Riccardi” risalente al IV secolo a.C. alla “Nascita della Vergine” e il “Transito della Vergine” di Giacinto Brandi (restituite a L’Aquila a seguito dei gravi danni causati dal terremoto del 2009); da 23 pregiate urne funerarie etrusche di età ellenistica, al “San Girolamo penitente” di Girolamo Romani detto il Romanino; dalla raffinata “Madonna delle Grazie” del Perugino, alla “Deposizione di Cristo nel sepolcro” attribuita alla Scuola Senese del XVII secolo, passando per la “Madonna col Bambino” di Gentile da Fabriano. Sono solo alcuni dei capolavori riportati all’originario splendore, negli ultimi 20 anni, grazie ai proventi della vendita dei “Vini Civitas” nella partnership, iniziata nel 2003, tra la Tenuta Caparzo, prestigiosa realtà vitivinicola di Montalcino di proprietà della famiglia Gnudi Angelini, e l’Associazione Civita, che, ogni anno, individua un’importante opera d’arte da restaurare in Italia. La prossima sarà il seicentesco dipinto del “Sant’Onofrio” di Battistello Caracciolo conservato a Palazzo Barberini a Roma.
La selezione dei vini con l’etichetta “Civitas” comprende il Brunello di Montalcino in formato Magnum con un’elegante confezione in legno, il Sangiovese Toscana Igt, blend di uve provenienti dalle tre aziende della famiglia Gnudi Angelini (Caparzo, Borgo Scopeto e Doga delle Clavule), e il Bianco Toscana Igt ottenuto da uve Vermentino.
Vini che sostengono concretamente il patrimonio artistico e culturale del nostro Paese, con il vino che, espressione culturale del Belpaese da proteggere e valorizzare come un’opera d’arte, sostiene una giusta causa”, spiega Elisabetta Gnudi Angelini, alla guida della griffe. Con il ricavato della campagna 2021 le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Palazzo Barberini avvieranno nel 2022 il recupero del “Sant’Onofrio” di Battistello Caracciolo (Napoli 1578-1635), uno dei primi seguaci di Caravaggio e anche uno dei più talentuosi: in quest’olio su tela, realizzato nel 1625, l’artista ha messo in scena gli effetti dell’ascetismo estremo del Santo, rifugiatosi per oltre 60 anni nel deserto dopo aver ripudiato le sue origini regali.

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