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IL PROGETTO

Con Equalitas, il Prosecco Doc punta alla certificazione di territorio sostenibile

L’obiettivo del Consorzio guidato da Stefano Zanette. Serve almeno il 60% della superficie della denominazione (14.670 ettari su 24.450)
EQUALITAS, PROSECCO, PROSECCO DOC, vino, Italia
I vigneti del Prosecco nella foto di Simone Bramante Photography per il Consorzio

La sostenibilità, per essere un valore reale, deve essere prima di tutta una filosofia del modus operandi, ma poi deve anche essere certificata, per poter essere raccontata. E se questo è complesso per una singola azienda, lo è ancora di più per un territorio. Soprattutto se è uno dei più grandi d’Italia. Ma chi è leader deve darsi obiettivi ambiziosi, e così ha fatto il Consorzio di tutela della Doc Prosecco, guidato dal presidente Stefano Zanette e dal direttore Luca Giavi, organismo che governa il territorio locomotiva del vino italiano, denominazione che con ogni probabilità, a fine 2021, supererà il record di 500 milioni di bottiglie certificate per un valore di 2,4 miliardi di euro al consumo nel 2020, e che punta a certificare il territorio come Denominazione Sostenibile e le aziende e le produzioni rispettivamente come Organizzazione e Prodotto Sostenibile, secondo lo standard di “Equalitas”, che si basa su tre pilastri che sono ambiente, società ed economia. Un obiettivo importante: per poter fregiare il Prosecco della certificazione Equalitas di Denominazione Sostenibile, è necessario che almeno il 60% della superficie della denominazione risponda ai requisiti dello standard, dunque 14.670 ettari su 24.450.
“Vista la complessità del tessuto produttivo, il Consorzio - spiega una nota - si pone, tra i vari obiettivi operativi, anche quello di gestire questo sistema di sostenibilità in termini informatici, al fine di rendere efficiente lo scambio di informazioni e di raccolta dati, nonché le relative aggregazioni”. La graduale implementazione dello standard lungo la filiera, spiega ancora il Consorzio, si fonda su progetti pilota e casi di studio volti a realizzare i servizi e gli strumenti necessari a far proprie le misure richieste, nonché per poter monitorare gli indicatori e i piani di miglioramento. Per rispondere al capitolo ambientale di Equalitas, oltre all’adozione di un protocollo di coltivazione della vite rispettoso del contesto naturale e attualmente impostato sul Sistema di qualità nazionale di produzione integrata (Sqnpi), il disegno del Consorzio prevede l’analisi della biodiversità ed il calcolo di indicatori ambientali quali l’impronta carbonica (la stima dell’emissione di gas ad effetto serra emessi) e quella idrica (il consumo di acqua) nella fase di produzione, grazie alla collaborazione con società specializzate, con le quali sono stati realizzati sistemi integrati a supporto degli operatori. Il Consorzio, a questo proposito, fornirà assistenza specializzata per il trasferimento del know-how necessario a rendere le aziende sempre più autonome nelle diverse fasi del processo. Nel sistema così concepito il flusso di dati che parte dal vigneto passa all’azienda trasformatrice e giunge infine al Consorzio per la raccolta finale degli indicatori riferiti alla Denominazione. In tema di biodiversità le analisi saranno condotte su aree omogenee mentre il percorso ambientale prevede anche un programma di formazione focalizzato sulla viticoltura di precisione strutturato per il coinvolgimento diretto dei viticoltori.
Sul versante sociale ed economico il concetto di sostenibilità è esteso assumendo un codice etico lungo tutta la filiera con una speciale attenzione alla crescita professionale degli operatori e senza trascurare la ricerca di una comunicazione costruttiva con la comunità locale. Più nel dettaglio, assieme all’Università di Padova sono previste una mappatura del contesto di sostenibilità sociale all’interno dell’area di riferimento, con l’attivazione di un sistema di ascolto e di facilitazione nella comunicazione con il territorio. Lo scopo è in sintesi quello di sviluppare strumenti utili alle aziende per concretizzare le migliori relazioni con i propri dipendenti, i vicini e le comunità locali, utilizzando in questo anche opportuni canali digitali per la gestione delle segnalazioni provenienti dall’esterno. Infine, sul piano più squisitamente economico, il Consorzio ha avviato una sistema di rilevazione dati sia dalle aziende che da agenzie pubbliche e private, al fine di poter redigere dei bilanci economici dell’intera Denominazione, nonché lungo tutta la filiera produttiva. Tali informazioni avranno il compito anche di supportare le scelte relative alla gestione della produzione per sviluppare volumi, in subordine allo sviluppo di valori sia materiali che immateriali come la sostenibilità ambientale ed etico-sociale.

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