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La famiglia Pinault investe ancora nel vino: sbarca in Champagne entrando nel capitale di Jacquesson

Dopo Bordeaux, Borgogna, Côtes du Rhône e Napa Valley, Artémis Domaines aggiunge un altro gioiello alla propria corona

Artémis Domaines, il comparto dedicato al vino di Groupe Artémis, la holding della famiglia Pinault, dopo gli investimenti a Bordeaux (Château Latour), Borgogna (Domaine d’Eugénie e Clos de Tart), Côtes du Rhône (Château-Grillet) e Napa Valley (Eisele Vineyard), sbarca in Champagne, entrando nel capitale di Jacquesson, di proprietà della famiglia Chiquet. La maison è diventata un punto di riferimento per gli amanti dello Champagne di tutto il mondo a partire dagli anni Duemila, con la svolta del “Manifesto dei 700”, con cui la griffe ha deciso deciso di realizzare ogni anno il miglior blend possibile dai vigneti aziendali, interpretando sempre lo spirito dell’annata, per Champagne ogni anno diversi, in non più di 250.000 bottiglie.
Per la holding guidata da François-Henri Pinault, è l’ennesimo gioiello che va ad arricchire una corona già preziosissima, specie grazie ai brand dell’alta moda (da Gucci a Yves Saint Laurent, da Bottega Veneta a Balenciaga, riuniti nel gruppo Kering, 13,7 miliardi di euro di giro d’affari nel 2018), oltre alla storica casa d’aste Christie’s, gli yacht Ponant, una quota di Puma (28,8%), tra i marchi sportivi più popolari al mondo, la squadra di calcio dello Stade Rennais e le gli investimenti nel mondo dell’arte, tra cui palazzi storici come il bellissimo Palazzo Grassi, a Venezia.

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