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LA CURIOSITÀ

Internet, è boom per i domini “.it” legati al food: +4.680 nel 2022 (già oltre il totale 2021)

L’analisi “Registro.it”, anagrafe del web e organo dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr. Il 41,9% legato al mondo della ristorazione
INTERNET, RISTORAZIONE, SITI WEB, vino, Italia
I siti web .it in Italia nel settore agroalimentare

L’agroalimentare è un settore importantissimo e vitale della nostra economia. Anche sul web. Lo dimostra, tra l’altro, il fatto, non solo che nel 2021 sono stati quasi 4.000 i nuovi domini “.it” afferenti al settore del food, ma che nei soli primi mesi del 2022 ne sono stati registrati ben 4.680 nuovi, un numero già superiore a quello dello scorso anno. A renderlo noto è il “Registro.it”, anagrafe del web a targa italiana e organo dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr (Cnr-Iit), che, dal 2016, ha istituito, in collaborazione con il Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa e Infocamere, FINe un Osservatorio permanente per analizzare la diffusione di internet tra i vari settori appartenenti all’agroalimentare e studiare la loro diffusione .
“Quello dell’agroalimentare è un settore fondamentale per l’economia italiana - ha commentato Marco Conti responsabile di Registro.it e direttore di Cnr-Iit - ma siamo certi che questa circostanza trovi riscontro anche sul web? È per rispondere a domande come questa che, sei anni fa, è nato FINe - Food in the Net Observatory -, ovvero un Osservatorio permanente dell’agroalimentare in rete capace di analizzare la diffusione sul web delle varie branche appartenenti al settore e la loro distribuzione a livello geografico.” Dei 3.834 nuovi siti .it registrati nel 2021 nel settore dell’agroalimentare, quasi il 41,94% appartiene alla ristorazione, il 12% ai farinacei e il 10,17% al vino. Seguono i settori altro agro (caccia, cattura di animali, silvicoltura e utilizzo di aree forestali ...) con il 9,05%, agriturismo con il 5,63% e coltivazioni con il 4,90%. Situazione simile anche su base totale: dei 101.604 siti .it registrati finora nel settore dell’agroalimentare, infatti, il 37,8% appartiene sempre al settore della ristorazione, il 12,3% a quello del vino e l’11,3% ai farinacei. Seguono, entrambi all’8,3%, i settori altro agro e agriturismo.
Più in generale, dall’inizio della rilevazione nel 2016, si rileva - al netto delle cancellazioni negli anni in questione - un incremento di 8.000 unità per quel che riguarda i siti web in .it afferenti al settore; un aumento pari all’8,4%. Al momento della fotografia iniziale, dei 93.730 siti registrati per l’agroalimentare il 36,1%apparteneva sempre alla categoria ristorazione, l’11,5% a quella del vino mentre 11,3% a quella dell’agriturismo.“L’Osservatorio è uno strumento molto utile per avere un quadro critico su come e quanto le aziende dell’agroalimentare sfruttino le potenzialità che offre loro la rete. Più in generale, è una fotografia attendibile per osservare come la situazione cambi nel corso del tempo all’interno del web agroalimentare a targa italiana - aggiunge Maurizio Martinelli, primo tecnologo di Cnr-Iit - e questo non solo anno per anno, ma anche mese per mese, come possiamo osservare da questo primo scorcio di 2022, che in un solo trimestre presenta dei numeri più che incoraggianti” .

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